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BOSSI-FINI E’ LEGGE XENOFOBA E CONTRARIA AGLI INTERESSI DEL
NOSTRO PAESE
Bologna, 25 nov. – (Adnkronos) – Potrebbe ottenere un permesso
di soggiorno ed essere liberata la donna senegalese, clandestina, che
e’ finita al Cie di Bologna dopo aver denunciato il connazionale che
l’ha violentata e ricattata per anni. La notizia giunge dall’assessore
alle Relazioni internazionali del Comune di Bologna Matteo Lepore che
parla della vicenda come di “un fatto grave”.
“La direttrice del Cie – spiega Lepore – ci rassicura che se la
tesi” della donna “verra’ confermata, lei uscira’ e sara’ tutelata in
una struttura protetta e contemporaneamente sara’ avviato il processo
di regolarizzazione”. Facendo proprio l’appello lanciato dal sito
‘www.migranda.org’, Lepore che oggi si trova a Ghent, per
rappresentare Bologna all’assemblea annuale di Eccar, la Coalizione
delle citta’ europee contro il razzismo e la xenofobia, parla anche di
“drammatiche assurdita’ previste dalla legislazione italiana in tema
di immigrazione, dal mancato riconoscimento della cittadinanza per i
ragazzi nati in Italia da famiglie straniere, fino alle follie dei
Cie”. Lepore giudica, infatti, la Bossi-Fini, “una legge xenofoba e
contraria agli stessi interessi del nostro Paese”, poi si sfoga: “e’
difficile parlare di diritti civili e diritti umani qui a Ghent,
quando nel proprio Paese vengono negati”.
(Mcb/Ct/Adnkronos)
25-NOV-11 17:05