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Carta blu. Alla Camera le nuove regole per i lavoratori altamente qualificati

Ingresso e soggiorno facilitato per manager, ingegneri, informatici e tante altre figure professionali,  purchè guadagnino almeno 25mila euro l’anno. Ecco il testo scritto dal governo sottoposto al parere del Parlamento

 

Roma – 30 marzo 2012 – È arrivato alla Camera dei Deputati, che dovrà esprimere un parere insieme al Senato, lo schema di decreto legislativo varato due settimane fa dal governo per facilitare l’ingresso e il soggiorno in Italia di lavoratori stranieri altamente qualificati.

Il testo recepisce, in ritardo, un’analoga direttiva europea e prevede che questi lavoratori entrino in Italia al di fuori delle quote. Vuol dire che potranno essere assunti in ogni momento dell’anno, in base alle esigenze delle aziende e indipendentemente dall’emanazione del decreto flussi. Le novità si applicano anche ai cittadini stranieri che sono già qui regolarmente e che hanno i requisiti previsti dal decreto.

Viene considerato “lavoratore straniero altamente qualificato” chi ha completato in patria un percorso di istruzione superiore di durata almeno triennale e ha ottenuto la relativa qualifica professionale che rientri nei livelli 1 e 2 della classificazione Istat delle professioni. Nel primo livello rientrano, ad esempio, gli alti dirigenti, nel secondo un più vasto numero di figure professionali, come informatici, ingegneri, medici, agronomi e professori.

Per arrivare in Italia è però anche indispensabile che l’alta specializzazione abbia un riscontro in busta paga. Le imprese che assumono il lavoratore dovranno infatti garantirgli un contratto di almeno un anno e uno stipendio annuale lordo che “non deve essere inferiore al triplo del livello minimo previsto per l’esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria”. Questa soglia, ad oggi, è di 24.789 euro (cioè 8.263 moltiplicato per tre).

Le domande di assunzione verranno valutate dagli Sportelli Unici per l’Immigrazione, che dovranno rispondere entro 90 giorni. Procedure più veloci sono previste per le aziende che hanno stipulato protocolli d’intesa con il ministero dell’Interno.

Il lavoratore avrà uno speciale permesso di soggiorno elettronico chiamato “Carta Blu Ue”, di durata biennale se il contratto è a tempo indeterminato, o di durata pari a quella del rapporto di lavoro più tre mesi se il contratto è a termine. Per i primi due anni, potrà esercitare in Italia solo lavori che rispettano le condizioni per le quali è stato rilasciato il permesso, ma indipendentemente dalla durata del documento potrà farsi subito raggiungere qui dai familiari chiedendo un ricongiungimento.

Potranno inoltre venire a lavorare in Italia senza chiedere visti di ingresso i lavoratori stranieri altamente qualificati che hanno già soggiornato per almeno 18 mesi in un altro Stato membro e hanno lì ottenuto una Carta Blu. Anche chi ha preso la Carta Blu in Italia potrà spostarsi facilmente, dopo un anno e mezzo, in un altro Stato Ue, ma a patto che anche questo abbia recepito la direttiva europea.

Il Parlamento è chiamato solo ad esprimere un parere. Questo non sarà vincolante, ma potrebbe spingere il governo ad apportare delle modifiche al decreto prima dell’approvazione definitiva.

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Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2009/50/CE sulle condizioni di ingresso e soggiorno di cittadini di Paesi terzi che intendano svolgere lavori altamente qualificati

Elvio Pasca

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