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Phone center. Nuove regole in Emilia-Romagna, ecco cosa cambia

Approvata la legge regionale che li disciplina. I titolari dovranno comunicare l’apertura o chiedere l’autorizzazione al Comune, che definirà anche le norme igienico-sanitarie

BOLOGNA – In Emilia-Romagna cambiano le regole per i phone center, attività con moltissimi clienti immigrati che spesso passano anche dall’altra parte del bancone diventando titolari. Mercoledì scorso il consiglio regionale ha approvato definitivamente le "Disposizioni in maniera di distribuzione commerciale" che disciplinano anche questo settore, con un’ impostazione molto più "aperta" rispetto a quella che in Lombardia ha mandato in crisi migliaia di negozi.

Per phone center la nuova legge intende "l’esercizio aperto al pubblico che pone a disposizione dei clienti apparecchi telefonici, o personal computer o altri terminali telematici, utilizzati per fornire servizi telefonici e telematici, anche abbinato ad altre attività". Un negozio che viene equiparato alle altre attività commerciali non alimentari e sottoposto quindi alla stessa normativa (Dlgs 114/1998) per quanto riguarda autorizzazioni, orari, norme sanitarie ecc.

Ai Comuni viene data comunque la possibilità di definire, dopo aver consultato i negozianti o i loro rappresentanti, requisiti igienico-sanitari per i phone center e altre misure volte a tutelare la "quiete pubblica e le condizioni di vivibilità" dei quartieri che li ospitano, oltre che vietare lo svolgimento negli stessi locali di attività ritenute incompatibili con queste limitazioni. I trasgressori rischiano multe e sospensioni dell’attività.

Per aprire un phone center bisognerà presentare in Comune una comunicazione o, per le attività più grandi, una richiesta di autorizzazione e lo stesso dovranno fare i titolari di phone center già attivi entro un anno dall’entrata in vigore della nuova legge, che non è ancora arrivata sul bollettino ufficiale della Regione. Quando poi i comuni definiranno le norme igienico-sanitarie, i phone center non in regola da questo punto di vista potranno comunque essere autorizzati a continuare l’attività, ma solo "a tempo determinato" ed eventualmente con delle limitazioni.

"Abbiamo voluto regolamentare il settore senza ostacolare l’attività dei tanti imprenditori, italiani, comunitari o extracomunitari che siano" commenta Guido Pasi, assessore al Commercio della Regione Emilia-Romagna. "Le regole riguardano tutti i cittadini, sono uguali per tutti e non devono essere studiate con l’intenzione di impedire lo svolgimento del lavoro agli esercenti e l’esercizio di un diritto ai clienti. Ora, con le nuove norme i Comuni avranno un punto di riferimento e potranno regolamentare l’esercizio dei phone center con equilibrio, rispettando i diritti di tutti".

Scarica
Regione Emilia-Romagna: "Deliberazione legislativa n. 37/2007. Disposizioni in maniera di distribuzione commerciale"

(21 maggio 2007)

 

Elvio Pasca

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