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Colf e badanti. Per chi ha chiesto la regolarizzazione i contribuiti possono aspettare

La scadenza del 10 ottobre riguarda solo chi è già in regola. Per i lavoratori coinvolti nell’emersione sarà l’Inps a farsi viva, inviando i bollettini precompilati ai datori di lavoro

Roma – 10 ottobre 2012 –Chi si fa aiutare da colf, bandanti o babysitter e ha presentato in questi giorni la domanda di emersione non deve versare entro oggi i contributi previdenziali all’Inps. La scadenza vale infatti solo per i lavoratori domestici che sono già in regola.

 

Oltre sessantamila datori di lavoro domestico hanno già sborsato mille euro di contributo forfetario, passaggio indispensabile per presentare la richiesta. A questo punto tocca all’Inps a farsi viva, dopo aver calcolato, in base al profilo professionale e allo stipendio, a quanto ammontano i contributi arretrati, che, come previsto dalla legge, dovranno coprire almeno sei mesi.

Anche l’Assindatcolf, associazione dei datori di lavoro domestico, ricorda che “i datori “emersi” una volta inviata la domanda, dovranno aspettare l’arrivo dei bollettini Mav che l’Inps manderà loro, per posta, direttamente a casa”.

“Tali bollettini – segnala l’associazione  – a differenza di quelli utilizzati per versare i contributi Inps per un rapporto di lavoro già regolare saranno immodificabili ed il loro pagamento dovrà essere fatto entro 30 giorni dall’arrivo. Anche le modalità di pagamento saranno diverse rispetto alla normalità: i Mav relativi ai trimestri precedenti l’emersione potranno essere pagati esclusivamente presso gli sportelli bancari o postali”.

Ovviamente l’importo varierà dauna situazione all’altra. Assindatcolf fornisce però qualche cifra indicativa: “Di solito il contributo per un trimestre dovuto per colf, livello B a 20 ore settimanali è pari a 364 euro, quello per baby sitter, livello BS e convivente part-time 30 ore settimanali è pari a 397,80 euro, mentre quello per badante, livello CS,  54 ore settimanali è pari a 716,04 euro”.

EP

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