L’intervento razzista di Eleni Zaroulia (Alba Dorata) al parlamento ellenico. È anche membro della commissione antidiscriminazioni del Consiglio d’Europa
Roma – 19 ottobre 2012 – Gli immigrati? Dei “subumani”.
É l’opinione espressa ieri da Eleni Zaroulia, deputata al Parlamento greco eletta nelle file di Alba Dorata (Chrisì Avghì), il partito xenofobo che lo scorso giugno è riuscito a conquistare 18 seggi. Per la cronaca, il leader della formazione, Nikolaos Michaloliakos, è suo marito.
I deputati stavano discutendo una proposta di legge per il voto dei Greci all’estero. Zaroulia ha preso la parola, chiedendo più diritti per le persone di origine greca che vivono in altri Paesi e che secondo lei non possono essere assimilati agli immigrati.
“È una vergogna trasformare i greci in immigrati illegali e far eleggere i sindaci con i voti di immigrati illegali che non hanno niente in comune con la Grecia, la Grecia di Platone e dei filosofi”, ha detto la deputata di Alba Dorata, facendo riferimento al fatto che nel Paese gli immigrati con una certa anzianità di residenza possono andare alle urne per le consultazioni comunali.
Zaroulia ha aggiunto che la coalizione al governo sta “riducendo i migranti greci come un subumano qualunque che ha invaso il Paese e ha portato ogni tipo di malattie. Questa è una disgrazia. Nell’era della globalizzazione, non è possibile che i greci che vivono all’estero non possano avere voce su ciò che accade nel paese. Non è possibile garantire questo diritto a ogni Ali, Hassn, Adbul o non so chi altro che arriva dal Terzo Mondo…”.
Il presidente del parlamento ha chiesto alla deputata di scusarsi e al suo rifiuto ha interrotto i lavori convocando i deputati anziani, che hanno condannato l’esternazione. Il bello (il brutto?) è che Zaroulia potrebbe portare le sue idee anche a Strasburgo, dove siede nel Consiglio d’Europa e paradossalmente è membro della Commissione per l’eguaglianza e la non discriminazione.
EP