Ricorda l’obbedienza a Dio di Abramo, il rito principale è la macellazione di un animale secondo i dettami dell’Islam. Si chiude così anche Hajj, il pellegrinaggio alla Mecca
Roma – 26 ottobre 2012 – Narra il Corano che Dio chiese ad Abramo di sacrificargli il figlio Ismaele. L’anziano patriarca era pronto ad obbedire e stava per affondare il coltello nella gola del ragazzo, ma dopo questa dimostrazione di devozione Dio salvò Ismaele sostituendolo con un montone.
Queste episodio, massimo esempio di obbedienza ad Allah, è al centro di Id al -Adha, la festa del sacrificio celebrata in questi giorni dai musulmani di tutto il mondo, che ha oggi il suo culmine. Coinvolgerà, forse più in sordina, anche i fedeli che vivono in Italia: un milione e mezzo di persone, per lo più immigrati, secondo le ultime stime del Dossier Caritas Migrantes.
Id al -Adha è un grande momento di aggregazione per tutta la comunità. Si apre con una preghiera, ma il rito principale è il sacrificio di un animale, che può essere un montone, un agnello o un cammello, macellato rispettando la procedura islamica, halal. La carne viene distribuita all’interno della famiglia, ad amici e a persone bisognose.
In Italia la macellazione rituale può essere effettuata solo presso i circa duecento centri autorizzati, ma proprio in occasione della festa de sacrificio si moltiplicano i casi di macellazioni clandestine. Un problema riscontrato sopratutto nei luoghi dove mancano impianti autorizzati.
La festa del sacrificio è importante anche perchè conclude Al Hajj, il pellegrinaggio alla Mecca (e nei suoi dintorni). In questi giorni, nella città santa dell’Islam sono arrivati quasi tre milioni di fedeli.
Elvio Pasca