In Italia aumentano solo le nascite da genitori stranieri: quasi 80 mila nel 2011. Due figli per ogni immigrata, contro 1,3 delle italiane. Il bilancio dell’Istat
Roma – 14 novembre 2012 – Calano le nascite in Italia, tranne che tra gli immigrati.
Secondo i dati provvisori del bilancio demografico pubblicati oggi dall’Istat, nel 2011 sono stati iscritti all’anagrafe per nascita 546.607 bambini, circa 15 mila in meno rispetto al 2010. Il dato conferma la tendenza alla diminuzione delle nascite avviatasi dal 2009. Il calo delle nascite, sottolineano i ricercatori, è da attribuirsi per lo più alla diminuzione dei nati da genitori entrambi italiani, quasi 40 mila in meno rispetto al 2008. Anche i nati da almeno un genitore straniero, che hanno continuato ad aumentare al ritmo di circa 5 mila l’anno fino al 2010 sostenendo la ripresa della natalità in Italia, nel 2011 mostrano una diminuzione dovuta al calo di circa 2 mila nati da coppie miste.
I nati da genitori entrambi stranieri, invece, sono ancora aumentati, anche se in misura più contenuta rispetto agli anni precedenti e ammontano a 79 mila nel 2011 (il 14,5% del totale dei nati). Se a questi si sommano anche i nati da coppie miste si ottengono 106 mila nati da almeno un genitore straniero (il 19,4% del totale delle nascite).
Sono le regioni del Nord e, in misura minore, quelle del Centro a presentare valori del fenomeno di gran lunga superiori alla media nazionale, ovvero le aree del Paese con una tradizione migratoria più forte e con una presenza straniera più stabile e radicata.
Oltre un nato su cinque tra gli iscritti in anagrafe per nascita nel 2011 è di cittadinanza straniera in Emilia-Romagna (24%), in Veneto e Lombardia (22%); seguono Umbria (20%), Piemonte, Toscana e Marche (19%). Al contrario, in quasi tutte le regioni del Mezzogiorno la percentuale di nati stranieri è decisamente più contenuta (il 4,6% al Sud e il 4,3% nelle Isole). La regione del Sud in cui la percentuale di nati di cittadinanza straniera inizia ad assumere una certa rilevanza è l’Abruzzo (11%).
Considerando la composizione per cittadinanza delle madri straniere, ai primi posti per numero di figli si confermano le rumene (18.484 nati nel 2011), al secondo le marocchine (13.340), al terzo le albanesi (9.916) e al quarto le cinesi (5.282).
La distribuzione delle cittadinanze dei genitori per tipologia di coppia rivela l’elevata propensione a formare una famiglia con figli tra concittadini per le comunità maghrebine, albanesi, cinesi e, più in generale, per tutte le comunità asiatiche e africane. All’opposto le donne ucraine, polacche, moldave, russe e cubane immigrate nel nostro Paese mostrano un’accentuata propensione ad avere figli con partner italiani più che con connazionali. In una situazione intermedia si colloca la comunità rumena, caratterizzata da un’elevata omogamia (oltre i due terzi dei nati), ma anche da una non trascurabile propensione ad avere figli con partner italiani.
Cala, per tutte le donne che vivono in Italia, il tasso di fecondità. Tra le italiane è passato da 1,32 figli per donna del 2008 a 1,3 figli per donna del2011, ma anche tra le straniere è sceso da 2,31 a 2,04. L’Istat segnala che diminuzione avviatasi nel 2009 si è verificata in un quadro di congiuntura economica favorevole che verosimilmente sta agendo nel verso di una procrastinazione delle nascite.
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Istat. NATALITÀ E FECONDITÀ DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE Anno 2011