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Romeni e bulgari. Niente quote: per assumere basta presentare domanda

Nessuna restrizioni per alcune categorie, per tutti gli altri non ci saranno decreti flussi "ad hoc": basterà una domanda per raccomandata. Ecco il modulo ROMA – Non ci saranno decreti flussi per i lavoratori bulgari e romeni. Se molti di loro possono già essere assunti liberamente, tutti gli altri non dovranno comunque fare i conti con le quote: basterà presentare, in qualunque momento dell’anno, una domanda allo Sportello Unico per l’Immigrazione.

All’indomani della decisione del consiglio dei ministri sul regime transitorio da applicare ai lavoratori neocomunitari per il 2007, i ministri dell’Interno e della Solidarietà sociale ne hanno illustrato l’applicazione in una circolare congiunta. Fermo restando che nessuna restrizione è prevista per i lavoratori autonomi, Amato e Ferrero spiegano come funziona il "doppio binario" previsto per i subordinati.

"Il regime transitorio – si legge nella circolare – prevede l’apertura immediata nei seguenti settori: agricolo e turistico alberghiero; lavoro domestico e assistenza alla persona; edilizio; metalmeccanico; dirigenziale e altamente qualificato. Ugualmente è prevista l’apertura immediata per il lavoro stagionale". Con i lavoratori di queste categorie si potranno stipulare i contratti di lavoro direttamente, senza chiedere nessuna autorizzazione, così come se si assumessero lavoratori italiani o comunitari.

E per tutti gli altri? "Si è ritenuto – spiegano ancora Amato e Ferrero – di non far ricorso a quote numeriche". Niente decreto flussi, quindi, ma un "procedura semplificata" che permette di monitorare le assunzioni senza però complicare troppo la vita a datori di lavoro e lavoratori.

Ecco allora che chi vuole assumere un lavoratore bulgaro o romeno che non rientra nelle categorie di cui sopra, dovrà solo spedire allo Sportello unico per l’Immigrazione una raccomandata a/r in cui chiede il nulla osta al lavoro, utilizzando questo modulo. Lo Sportello Unico per l’Immigrazione rilascerà quindi il nulla osta grazie al quale il lavoratore potrà chiedere la carta di soggiorno, rivolgendosi direttamente alla Questura o passando per l ufficio postale (ma in questo caso l’operazione gli costerà 30 euro in più).

Scarica
Il modulo per il nulla osta al lavoro


La circolare congiunta del Ministero dell’Interno e del Ministero della Solidarietà sociale

(2 gennaio 2007)

Elvio Pasca

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