È nata e cresciuta a Castel Volturno, figlia di due immigrati. Oggi all’anagrafe è un punto d’incontro tra istituzioni e cittadini stranieri
Roma – 7 giugno 2013 – In uno dei luoghi simbolo dello sfruttamento dei migranti, c’è un ponte tra istituzioni e cittadini stranieri, due mondi tra i quali la comunicazione spesso è difficile. E’ la giovane Susan Darboe, col suo prezioso lavoro presso l’anagrafe del Comune di Castel Volturno.
Mamma nigeriana e papà ghanese, Susan Darboe ha ventidue anni e, pur essendo nata e cresciuta a Castel Volturno, non è cittadina italiana.
All’età di sedici anni, assieme ai suoi fratelli, diventa improvvisamente “clandestina” perché la madre aveva perso il permesso di soggiorno. Davanti a questo fatto Susan chiede aiuto all’ufficio casertano della Cgil che si occupa di immigrazione e nel 2010 riesce ad ottenere un permesso di soggiorno per motivi umanitari. Da quel momento inizia il suo impegno civile.
Nel frattempo si diploma, si iscrive all’Università di giurisprudenza ed inizia a collaborare per conto della Cgil a Castelvolturno, come responsabile di zona. È mediatrice culturale, interprete presso il tribunale ed è stata testimonial regionale alla campagna “L’Italia sono anch’io” per al riforma della legge sulla cittadinanza.
Poi il sindacato e il Comune di Castel Volturno hanno stretto un accordo, che rappresenta un forte segnale di cambiamento ed una svolta positiva per tutta la cittadinanza. Il sindacato ha messo a disposizione le competenze professionali necessarie per consentire una più efficiente comunicazione con i cittadini stranieri. Il comune ha creato una postazione ad hoc dietro i suoi sportelli.
Ed è proprio Susan Darboe la persona scelta per occupare quella posizione. Un punto di incontro ideale tra le due culture che lei incarna da quando è nata.
Samia Oursana