"In Italia oltre 104mila infortuni sul lavoro hanno coinvolto immigrati"
Roma, 9 agosto 2013 – ''Anche se sono trascorsi 57 anni dalla tragedia di Marcinelle, dove il crollo della miniera di Bois du Cazier provoco' la morte di 262 persone di dodici diverse nazionalita' e tra queste fu l'Italia a pagar il tributo piu' alto con 136 lavoratori, emigranti in cerca di una vita migliore, non si impone per mera retorica la nostra riflessione sulla maggiore attenzione che meritano quanti, lontani dal proprio paese di origine, cercano con fatica ed impegno di mantenere le proprie famiglie attraverso un lavoro onesto''.
Queste le parole del presidente nazionale dell'Anmil (associazione che rappresenta gli invalidi ed i mutilati del lavoro) Franco Bettoni, in ricordo di uno dei piu' gravi disastri avvenuti in ambito lavorativo che viene ricordato con manifestazioni e cerimonie cui ha partecipato, come da sempre e' consuetudine, anche una delegazione dell'associazione che nel 2007 ha fatto apporre una lapide all'interno della miniera in memoria delle vittime del nostro paese.
Infatti, come gli sfortunati minatori del 1956, sottolinea Bettoni, ''ancora oggi tante persone rischiano la vita nei luoghi di lavoro e a loro va il nostro supporto affinche' siano sempre garantiti integrazione socio-culturale e condizioni lavorative dignitose''. Indubbiamente, rileva ancora, ''abbiamo apprezzato l'attenzione del Presidente della Repubblica e la non scontata presenza a Marcinelle della Presidente della Camera Boldrini e noi continueremo a far sentire la nostra voce a tutela della salute di tutti i lavoratori''. Gli ultimi dati diffusi dall'Inail relativi al 2012, sottolinea Bettoni, ''quantificano in oltre 104.000 gli infortuni sul lavoro che hanno coinvolto lavoratori stranieri, con una forte incidenza di infortuni gravi e casi mortali, 120 lo scorso anno, circa il 15% del totale''.
Dati, aggiunge il presidente di Anmil, ''che non tengono purtroppo conto del lavoro nero, un fenomeno che riguarda frequentemente gli stranieri e che lascia in un cono d'ombra eventi di cui non e' possibile avere notizia. I lavoratori stranieri, sempre piu' numerosi nel nostro Paese, sono infatti principalmente impiegati in settori ad alto rischio infortunistico, come l'edilizia o l'agricoltura, non vengono adeguatamente formati, sono molte volte precari o stagionali, hanno poca o scarsa conoscenza delle procedure, delle norme di sicurezza e molto spesso anche della lingua italiana. Tutte circostanze che sommandosi rendono questa categoria particolarmente vulnerabile rispetto al fenomeno infortunistico''.