in

Cittadinanza. Zaia (Lega): “I bambini nati qui siano italiani a otto anni”

Il governatore del Veneto: “Anticipando i termini riconosciamo un diritto che hanno già gli adulti. Non mi sembra un’eresia”

Roma – 24 settembre 2013 – Il governatore del Veneto Luca Zaia, esponente di spicco della Lega Nord, da mesi si dice d’accordo con una riforma della cittadinanza aperta alle seconde generazioni.

“Sollevo il tema dei bambini che sono nati qui e vanno a scuola qui, sui quali un ragionamento al di là dello ius soli debba essere fatto anche perchè spesso parlano il dialetto quasi meglio di me” ha detto ad esempio lo scorso giugno. “Sono bambini che in molti casi hanno identità veneta e non quella del Paese d'origine della loro famiglia, cosa che è accaduta spesso ai nostri emigranti”.

Ieri, intervenendo a una trasmissione di Antenna Tre, è tornato sull’argomento, dettagliando anche al sua proposta. Prevede che i bambini nati in Italia, figli di immigrati, possano diventare italiani quando compiono otto anni. Un modo che permetterebbe anche di sanare al discrepanza che esiste oggi con la naturalizzazione degli adulti, per la quale sono necessari dieci anni di residenza.

“Il bambino a dieci anni non diventa cittadino italiano perchè la legge dice che potrà chiedere la cittadinanza ildiciottesimo anno” ha detto Zaia. Quindi, anticipando il riconoscimento della cittadinanza, “fondamentalmente riconosciamo un diritto che hanno già gli adulti”.

Sui termini precisi, si può trvoare un accordo. “A otto anni, a dieci anni …io dico a otto perché lo fa la Germania” ha spiegato il governatore veneto. “Se lo facciamo a dieci, abbiamo semplicemente trattato un minorenne come un adulto. Non mi sembra un’eresia quella che sto dicendo”.
 

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]

L’Europa con Kyenge: “Insieme contro il razzismo”

Zanko El Arabe Blanco: “Vu raccumandà? No grazie, non mi va”