Domani una delibera in Campidoglio sottoscritta da maggioranza e opposizione. Immigrati alle urne tra il 14 febbraio e il 15 aprile
Roma – 28 ottobre 2013 – Per tornare alle urne e scegliere i loro rappresentanti in Consiglio Comunale gli immigrati a Roma dovranno attendere la prossima primavera.
Sarà questo l’esito di una delibera che dovrebbe essere approvata domani sera dall’Assemblea Capitolina. Fino al voto finale il condizionale è d’obbligo, ma il fatto che sia stata sottoscritta da rappresentanti di tutti i gruppi in Campidoglio, maggioranza e opposizione, ad eccezione di Fratelli d’Italia, l’esito appare scontato.
Conviene fare un passo indietro. Il nuovo Statuto di Roma Capitale ha confermato la figura dei consiglieri aggiunti, rappresentanti degli stranieri che possono presentare delibere, esprimere parerei, partecipare ai lavori di Aula e commissioni, ma non hanno il diritto di voto.
I primi consiglieri furono eletti nel 2004, mentre Madisson Bladimir Godoy Sanchez, Victor Emeka Okeadu, Romulo Salvador Sabio e Tetyana Kuzyk sono stati scelti nel 2006 e sono rimasti in carica, di proroga in proroga, fino a oggi. Troppo costoso e complicato, questa la giustificazione addotta durante l’amministrazione Alemanno, andare a nuove elezioni.
Lo Statuto di Roma Capitale dice che elezioni dovrebbero tenersi entro lo stesso anno delle elezioni comunali, quindi entro il 2013. Una disposizione transitoria fissa al massimo al 15 dicembre la decadenza dei quattro che oggi siedono in Campidoglio, un’altra disposizione transitoria dice che entro il 15 settembre bisognava revisionare il regolamento per elezioni. Questa scadenza, però, non è stata rispettata.
L’Assemblea Capitolina ha quindi deciso di prendere tempo. Nella delibera che verrà votata domani si fissano le nuove elezioni per una domenica compresa tra il 14 febbraio e il 15 aprile 2014, nella speranza che intanto venga messo a punto anche il nuovo regolamento.
Ci sarà, insomma, più tempo per esaminare le proposte in campo.
Per ora, di ufficiale, c’è solo una proposta di modifica del regolamento presentata dai consiglieri in carica. Non mancano, però, voci critiche, come quella di Silvio Di Francia, delegato del sindaco Ignazio Marino per i diritti fondamentali, che vorrebbe aprire un confronto più ampio sulla rappresentanza degli stranieri che vivono nella Capitale.
Elvio Pasca