La ministra: "Un modello da far valere su tutto il territorio nazionale. A febbraio una sintesi per la riforma della cittadinanza"
Roma – 14 gennaio 2014 – "La gente di Lampedusa? Degli "eroi". Gente straordinaria che non ha esitato ad aprire le porte di casa ai migranti, a dargli da mangiare e da coprirsi. Il loro potrebbe diventare un modello di accoglienza da far valere su tutto il territorio nazionale".
Lo ha detto ieri la ministra per l'integrazione Cécile Kyenge rispondendo a una domanda rivoltale da un alunno dell'Istituto comprensivo Regina Elena di Roma, una scuola ad alta percentuale di bambini e ragazzi stranieri.
Accolta da un gruppo di studenti della scuola primaria e dai più piccoli della scuola dell'infanzia, la ministra ha partecipato ad un incontro con docenti, genitori e studenti nell'aula magna dove il coro e l'orchestra si sono esibiti in un concerto dal titolo 'Ogni lingua e' musica'.
Durante l'incontro, la preside e i docenti hanno anche illustrato alcuni progetti realizzati per affrontare con i ragazzi tematiche fondamentali per essere cittadini consapevoli. Tra le varie domande i ragazzi hanno chiesto a che punto è la legge sulla cittadinanza dei bambini stranieri nati in Italia.
«Abbiamo concluso la prima fase – ha risposto la Kyenge- durante la quale abbiamo confrontato le venti proposte di legge presentate. È stato un percorso lungo ma necessario perchè si tratta di una legge importante che riguarda tutti. Per questo abbiamo deciso di portarla in parlamento e discuterne a fondo. A febbraio inizieremo la seconda fase durante la quale cercheremo di arrivare ad una sintesi condivisa e spero che la società possa vincere cambiando questa legge».