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La Lega Nord a Renzi: “Mai ius soli, nemmeno temperato”

altBitonci: “Irricevibile la proposta del governo. I bambini non c’entrano, i genitori aspettino dieci anni per diventare italiani”

Roma – 25 febbraio 2014 – Gliel’avevano detto durante e dopo le consultazioni, gliel’hanno ripetuto anche ieri in Senato. I leghisti si opporranno con tutte le loro forze (numericamente scarse in Parlamento) alla riforma della cittadinanza per le seconde generazioni che Matteo Renzi vuole realizzare con il suo nuovo governo.

A chiarire il concetto ieri a Palazzo Madama, durante le dichiarazioni di voto per la fiducia, è stato il capogruppo della Lega Nord Massimo Bitonci: “Sull’immigrazione la vostra proposta è irricevibile, le diciamo no allo ius soli, no allo ius soli temperato”.

Renzi nel suo discorso aveva parlato della possibilità di far diventare italiani i bambini nati qui che concludono un ciclo scolastico. “Non c’entra nulla – ha attaccato Bitonci- questa forzatura demagogica sulla cittadinanza ai bambini delle elementari. Dieci anni sono un tempo utile, per i genitori di questi bambini, almeno per dimostrare di conoscere il nostro Paese”.

Poco prima, il presidente del Consiglio aveva anche punzecchiato i senatori leghisti sulla loro idea di identità (“sostenere che l’identità è il contrario dell’integrazione significa fare a pugni con la realtà…”). “Caro Presidente – ha risposto il capogruppo – non siamo noi che dobbiamo cambiare e integrarci, come lei ha detto: chi viene a vivere da noi, oltre che avere un lavoro, deve imparare a vivere secondo la nostra cultura, tradizioni, usi e consuetudini”.
 

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