Il ministro del lavoro Poletti ha affidato all’esponente del Pd la delega che fu di Cècile Kyenge. Ex sindacalista “a contatto con i settori più deboli della società”, vuole la riforma della cittadinanza e della legge sull’immigrazione
Roma – 29 aprile 2014 – È Franca Biondelli, deputata del Pd e sottosegretario al Lavoro, l’erede di Cècile Kyenge nel governo Renzi.
Quando è nato l’attuale esecutivo, ha fatto discutere la decisione di non prevedere un ministero dell’Integrazione. In realtà le competenze che furono di Kyenge non sono sparite, ma sono state riassegnate al ministero del lavoro, che tra le altre cose ha una direzione dedicata all’immigrazione.
Ora il ministro Giuliano Poletti ha distribuito le deleghe tra i suoi sottosegretari e quella all’integrazione, insieme a quella alla famiglia, è andata proprio a Biondelli. Luigi Bobba, secondo l’agenzia Redattore Sociale, si occuperà di terzo settore e servizio civile, Teresa Bellanova e Massimo Cassano avranno deleghe più legate al lavoro.
Nata nel 1957 a Borgomanero, in provincia di Novara, Franca Biondelli ha un passato da sindacalista. “L’impegno sindacale – spiega nel curriculum pubblicato sul suo sito internet – mi ha portata ad essere a contatto con i settori più deboli ed emarginati della società: disabili, minori, malati psichici, anziani non autosufficienti, tossicodipendenti, immigrati”.
Ha iniziato la sua carriera politica come consigliere comunale a Borgomanero, poi è stata consigliere regionale in Piemonte. Nel 2008 è stata eletta in Senato, mentre le elezioni del 2013 l’hanno portata alla Camera dei Deputati. Prima di entrare nel governo era membro della commissione Affari Sociali. È tra i firmatari delle proposte di legge presentate dal Pd per la riforma della cittadinanza e del Testo unico sull’immigrazione.
EP