La scelta della squadra inglese dopo gli insulti a un suo centrocampista nero durante un’amichevole in Croazia
Roma – 23 luglio 2014- Squadra negli spogliatoi per protestare contro un insulto razzista. È la scelta fatta ieri dal Manchester City, impegnato in Croazia con le sue giovanili in un’amichevole contro il Rijeka.
“La partita è stata cancellata – ha spiegato la società sul suo sito pesando le parole in maniera molto british – per un presunto caso di abuso razziale contro il giovane centrocampista Seko Fofana da parte di un membro della squadra avversaria”. Fofana, 19 anni, è giocatore francese di origini malesi e ha la pelle nera.
"A seguito dell'episodio, avvenuto alla fine del primo tempo sul campo di Novigrad, in Croazia, il management ha deciso di far uscire i giocatori dal campo e annullare la gara. I nostri rappresentanti in Croazia e a Manchester – ha aggiunto il club – sono in contatto con gli arbitri, gli organizzatori del match e la Croatian Football Association per approfondire cosa è successo”.
Il caso ricorda la famigerata amichevole tra Milan e Pro-Patria del 3 gennaio 2013, quando i rossoneri lasciarono il campo dopo i cori piovuti dagli spalti contro Boateng e altri giocatori di colore. Sei tifosi, tra i quali c'era anche un ex assessore comunale leghista, furono condannati per ingiuria aggravata dalla discriminazione razziale.