Il ministro dell'Interno: “Creiamo campi profughi nei paesi di transito, da dove smistare equamente i rifugiati in tutti i paesi europei”
Roma – 7 novembre 2014 – Presidiare le frontiere, ma anche creare canali sicuri per l'arrivo in Europa dei richiedenti asilo.
Sono le due direzioni indicate ieri a parigi da Angelino Alfano alla alla riunione dei ministri dell’Interno dei Paesi del G6. All'ordine del giorno c'erano i flussi migratori nel mar Mediterraneo, l’attuazione del piano Triton e il terrorismo.
“Per la prima volta l'Europa è scesa in mare, è merito di questo semestre di presidenza italiana e di un buon negoziato che ha fatto sì che per la prima volta Frontex schierasse elicotteri e aerei” ha detto Alfano parlando di Frontex.
“Noi abbiamo speso per Mare Nostrum 114 milioni di euro – ha aggiunto – adesso a zero euro noi abbiamo questa operazione europea, perché tutta pagata dalla Unione Europea, dobbiamo sempre più potenziare questo aspetto del presidio alla frontiera”.
“Al tempo stesso – ha aggiunto il titolare del Viminale– dobbiamo costruire e creare campi profughi in Africa, dove coloro i quali ritengono di avere diritto all'asilo possono presentare la domanda. Da lì poi possono essere smistati equamente in tutti i paesi dell'Europa”.
Chaouki (Pd): “Così si tuteleranno i diritti umani”
“Sosteniamo la proposta Alfano, è concreta e speriamo sia fatta propria dalla nuova Commissione europea” commenta Khalid Chaouki, deputato del Partito Democratico e responsabile Intergruppo immigrazione.
“I centri di accoglienza per i profughi nei paesi di transito, a partire dalla Tunisia e dall’Egitto, garantirebbero una gestione più attenta alla tutela dei diritti umani, a iniziare dal diritto d’asilo, e, soprattutto, eviterebbero lo sfruttamento delle organizzazioni criminali. Abbiamo anche presentato su questa materia – aggiunge Chaouki – una specifica mozione in Parlamento che ha già trovato consensi tra numerose ONG e dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati”.