in

Immigrazione clandestina dalla Cina: oltre 200 indagati

Gruppo criminale italo-cinese creava documentazione di rapporti di lavoro inesistenti, necessaria al rinnovo di permessi di soggiorno per cittadini cinesi

Firenze, 18 maggio 2015 – Dalle prime ore di stamani, su tutto il territorio nazionale, e' in corso una vasta operazione nei confronti di un gruppo criminale italo-cinese che, attraverso la complicita' di consulenti del lavoro italiani, creava documentazione attestante rapporti di lavoro in realta' inesistenti, necessaria al rinnovo di permessi di soggiorno per cittadini cinesi.

Oltre 200 persone sono indagate per immigrazione clandestina. L'attivita', condotta dalla Guardia di Finanza di Prato, nasce dagli sviluppi dell'indagine "False residenze", risalente al 2013, nel corso della quale fu scoperta e disarticolata un'associazione a delinquere che, grazie alla complicita' di un pubblico ufficiale e previo pagamento di tangenti, iscriveva irregolarmente cittadini cinesi nelle liste anagrafiche del Comune di Prato.

L'operazione "Passepartout", allo stato, spiega la Finanza ha messo in luce l'esistenza di un sodalizio criminale, integrato da 13 soggetti, tra cui anche imprenditori cinesi e 2 consulenti del lavoro italiani i quali, coordinati da un cinese, mettevano a disposizione dei richiedenti, buste paga, Cud e dichiarazioni di ospitalita' tutti artefatti, indispensabili per ottenere il permesso di soggiorno.

Per i documenti falsi c'era una tariffa: 100 euro per una busta paga, 400 euro per un Cud e 200 euro per una dichiarazioni di ospitalita'. Gli accertamenti delle Fiamme Gialle, tuttora in corso, hanno consentito di scoprire anche imprese totalmente inesistenti ma necessarie per creare il presupposto tecnico-contabile idoneo alla produzione dei documenti falsi.

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]

Colf, badanti e babysitter devono seguire il datore in vacanza?

Immigrazione, Renzi: “Grazie a Mogherini questione ora è europea”