Il ministro dell’Interno ai presidenti delle dieci Commissioni Territoriali. Quest’anno 24 mila richieste evase, bocciata la metà
Roma – 2 luglio 2015 – Se ogni Regione italiana e ogni Stato europeo facesse la sua parte, l’accoglienza delle persone che sbarcano sulle coste italiane non sarebbe un’emergenza. Sarebbe però tutto più semplice se si accorciassero i tempi per decidere chi ha diritto a rimanere, perché fugge da guerre e persecuzioni, e chi invece va rimpatriato.
È lo sforzo che ieri il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha chiesto ai presidenti delle dieci commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale attive a Roma, Milano, Torino, Bari, Caserta, Foggia, Crotone, Salerno, Trapani, Gorizia durante un incontro al Viminale. Erano presenti anche i prefetti delle rispettive province.
La parola d’ordine è “accelerare” l’esame delle domande di protezione internazionale. Se accolte, danno diritto allo status di rifugiato o di protezione sussidiaria, se respinte aprono la strada per l’espulsione. L’obiettivo è decidere entro un mese e non entro sei come avviene in media oggi, con tutto ciò che ne consegue per l’accoglienza.
Nel 2015 le commissioni hanno evaso 24 mila domande, delle quali ne è stata accolta solo la metà.
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