Da Budapest arrivano a Monaco e Francoforte, grazie alla disponibilità di Germania e Austria. Vienna avverte: “Soluzione temporanea, ora l’Ue dia una risposta comune”
Berlino – 6 settembre 2015 – Migliaia di persone hanno ripreso il loro viaggio verso la Germania dall’Ungheria attraverso l’Austria, anche se Vienna prevede che l’apertura delle proprie frontiere possa essere solo temporanea e che l’Unione Europea debba urgentemente trovare una risposta comune in questa emergenza. In Germania, “eserciti” di volontari si sono mobilitati nelle stazioni di Francoforte e Monaco di Baviera, nel sud e nell’ovest del Paese, per accogliere i nuovi arrivati con il cartello ‘Benvenuti’ in Germania e offrire loro cibo, abiti e coperte.
“Molti immigrati non capiscono il motivo di tutta questa agitazione e mi chiedono che cosa vogliano queste persone”, ha spiegato una volontaria a Francoforte, “Non capiscono subito che sono li’ ad accoglierli!”. Dopo una sosta nella notte, migliaia di persone hanno ripreso ad abbandonare al mattino la stazione di Budapest-Keleti e diversi centri di accoglienza in Ungheria per raggiungere in treno Nickelsdorf, alla frontiera austriaca, dove il transito ferroviario fino in Germania e’ assicurato attraverso Vienna.
Con una decisione senza precedenti, l’Austria ha accettato nella notte tra venerdi’ e sabato – confrontandosi con Berlino – di facilitare l’accoglienza e il transito verso la Germania di migliaia di migranti bloccati in Ungheria, Paese che rappresenta la principale porta d’ingresso dell’Ue in Europa centrale e ha visto affluire circa 50mila persone nel mese d’agosto. Questa decisione non puo’ tuttavia essere che “temporanea”, ha avvertito il cancelliere Werner Faymann, sottolineando che una “misura di questo tipo non puo’ rappresentare una soluzione”.
Circa 10mila immigrati sono arrivati subito in Austria, 8mila dei quali hanno gia’ continuato il loro viaggio verso la Germania, secondo le autorita’. E il trend e’ ovviamente destinato a proseguire domenica.
La crisi, comunque, necessita urgentemente di una risposta globale dell’Unione Europea, ha sottolineato Faymann. “Non ci sono alternative a una soluzione europea comune”, ha sottolineato il leader socialdemocratico, che ha rivolto un appello per lo svolgimento di un vertice europeo eccezionale immediatamente dopo la riunione dei ministri degli Interni dell’Ue, prevista il 14 settembre su questo argomento.
Vienna esige che i Paesi Ue si dotino di regole comuni per riconoscere lo status di rifugiato e sostiene, come altri Paesi, la creazione di “hotspots” (centri di accoglienza e di smistamento) alle frontiere dell’UE. Un’opzione a cui la Commissione europea non pare pero’ favorevole. (fonte AFP)