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Islam. Obama contro Trump: “Attaccare i musulmani non ci renderà più sicuri”

L’ultimo discorso sullo Stato dell’Unione: “Il mondo ci rispetta per la nostra diversità e apertura”. Anche per i Repubblicani “nessuno dovrebbe mai sentirsi indesiderato in questo Paese”

 

Washington – 13 gennaio 2015 – “Dobbiamo respingere ogni politica che attacca le persone a causa della loro razza o della loro religione”. Diversamente, si mette a rischio la sicurezza dell’America.

Nel suo ultimo discorso sullo Stato dell’Unione, pronunciato ieri sera davanti al Congresso, Barack Obama ha voluto rispondere a Donald Trump, demolendo la sua proposta di bandire dagli Usa i migranti musulmani per combattere il terrorismo. 

“Non è questione di polically correct – ha sottolineato il presidente –  È questione di capire cos’è che ci rende forti. Il mondo non ci rispetta solo per i nostri arsenali, ci rispetta per la nostra diversità e apertura e per il modo in cui rispettiamo ogni fede”. 

Obama ha voluto citare le parole pronunciate qualche mese fa, proprio davanti al Congresso, da Papa Francesco. “Imitare l’odio e la violenza dei tiranni e degli assassini è il modo migliore per prendere il loro posto”. 

“Quando i politici insultano i musulmani, siano essi all’estero o nostri concittadini, quando una moschea viene vandalizzata, o un ragazzino insultato, questo non ci rende più sicuri. Non è solo sbagliato – ha concluso il presidente degli Stati Uniti – ci diminuisce agli occhi del mondo”.

Un attacco a Trump è arrivato anche da Nikki Haley, governatrice della South Carolina, che ha tenuto per i Repubblicani un contro-discorso sullo Stato dell’Unione. 

 “Gli immigrati – ha detto  Haley – arrivano da generazioni sulle nostre coste per vivere il sogno americano. Vogliono il meglio per sé e i per i loro figli. Dobbiamo resistere alla tentazione di seguire il richiamo delle voci più arrabbiate. Nessuno dovrebbe mai sentirsi indesiderato in questo Paese, se ha voglia di lavorare duramente, di rispettare la legge e amare le nostre tradizioni”. 

Haley è in realtà il cognome del marito di Nimrata Nikki Randhawa, che ha origini Sikh, è ha ricordato che  “crescendo nel Sud, la nostra famiglia non era come le altre e non avevamo molto. Ci sono stati tempi duri, ma avevamo la possibilità di fare ed essere qualsiasi cosa volessimo, lavorando”.

La governatrice repubblicana ha comunque attaccato Obama per le sue politiche sull’immigrazione. L’America, ha spiegato,  “non puo’ continuare ad accogliere immigrati irregolari”, né dovrebbe accogliere profughi “di cui non possiamo conoscere le intenzioni”. Bisogna “correggere il sistema”, “fermare l’immigrazione illegale” e dare “il benvenuto agli immigrati regolari a prescindere da razza e religione, come fatto per secoli”. 

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