Elvio Pasca
Il segretario generale dell’Onu: “Cresce l’intolleranza contro profughi, migranti e musulmani. Colpire una minoranza è colpire tutta l’umanità”
New York – 22 marzo 2016 – Il mondo “ha fatto molta strada” nella lotta al razzismo, ma “non è ancora abbastanza”. Anzi “oggi siamo testimoni di una crescita dell’intolleranza, delle visioni razziste e della violenza causata dall’odio”
Così il segretario generale della Nazioni Unite Ban Ki-moon nel suo messaggio per la Giornata internazionale contro il razzismo che si è celebrata il 21 marzo.
“La profilazione razziale e la violenza contro alcune comunità – scrive – stanno crescendo. Le difficoltà economiche e l’opportunismo politico stanno innescando una maggiore ostilità verso le minoranze. Questo si sta manifestando più direttamente nell’intolleranza, negli attacchi e nella violenza contro rifugiati, migranti e, in particolare, musulmani”.
Ban Ki-moon punta il dito contro i partiti di estrema destra che “fomentano divisioni e miti pericolosi”. Ma anche “i partiti un tempo centristi hanno indurito le loro visioni; Paesi un tempo moderati stanno vedendo crescere bruscamente la xenofobi e voci un tempo sobrie hanno sfruttato le paure in una pericolosa eco dei capitoli più buoi del secolo scorso”.
Tutto questo, sottolinea il numero uno dell’Onu, aumenta il rischio di frammentazione, instabilità e conflitti sociali. “In questi tempi tumultuosi, dobbiamo difendere i diritti e la dignità di tutti, la diversità e il pluralismo. Dobbiamo condannare l’antisemitismo, l’intolleranza antimusulmana e altre forme di odio. Un assalto a una sola minoranza è un attacco contro tutti”.
Ban Ki-moon indica come riferimento la dichiarazione e il programma di azione di Durban, sottoscritti nel 2001 durante la conferenza mondiale contro il razzismo.
“La comunità internazionale riconobbe che nessun Paese può dirsi libero dal razzismo. È così ancora oggi. Dobbiamo avere sempre in mente le innumerevoli vittime della discriminazione razziale. Implementando gli accordi di Durban non daremo solo speranza a quanti soffrono più profondamente, ma all’umanità nel suo complesso. Uniamoci per assicurare dignità, giustizia e sviluppo per tutti”.
EP
