In corso le votazioni online per cambiare Statuto e Regolamento, ma il requisito della cittadinanza italiana per le iscrizioni non si tocca. Così il M5S si ostina a tagliare fuori un pezzo del Paese, come fa Forza Italia
Roma – 28 settembre 2016 – C’è un peccato originale nel Movimento 5 Stelle che Grillo e i suoi non vogliono cancellare, eppure taglia odiosamente fuori da una forza politica che vuole essere maggioritaria un pezzo dell’Italia che dovrebbe rappresentare.
Immigrati e figli in questi anni hanno seguito con difficoltà le politiche ondivaghe o assenti del M5S su temi che li riguardano direttamente. Dal reato di clandestinità difeso da Grillo e Casaleggio, fino al sospetto mutismo dei parlamentari grillini sulla riforma della cittadinanza (“È senza senso” scrisse, del resto, il capo…), passando per l’alleanza con gli xenofobi dell’ Ukip o per le tante uscite su stranieri e sicurezza che hanno fatto parlare di “leghismo grillino”.
Il punto, però, stavolta è un altro. È nello Statuto, pardon, nel “Non Statuto” del M5S, che all’articolo 5 recita: “…il MoVimento è aperto ai cittadini italiani maggiorenni che non facciano parte”. Un concetto ribadito anche nell’articolo 1 del Regolamento: “Sono iscritti al MoVimento 5 Stelle i cittadini italiani di maggiore età…” E gli stranieri? A far valere quelle norme, sono fuori. La cittadinanza in questo caso ha senso, eccome.
Anche il modulo di iscrizione al Movimento, che si compila rigorosamente online, si apre con la dichiarazione di essere “un cittadino italiano maggiorenne”. Guai, tra l’altro, a non dire la verità pur di iscriversi: il sito avverte che sarebbero “false dichiarazioni in scrittura privata, dando luogo alle relative responsabilità anche di natura penali”. E la declamata democrazia dal basso 2.0, fatta di piattaforme di discussione e di progetti di legge scritti, discussi e votati online? Immigrati e figli non possono partecipare.
Per trovare una chiusura analoga nel panorama politico italiano, bisogna leggere lo Statuto di Forza Italia. Il partito di Berlusconi la pensa infatti come quello di Grillo e scrive che “sono soci del Movimento Politico Forza Italia i cittadini italiani…”. Una scelta antitetica a quella del Partito Democratico, che da quando è nato è aperto pure a “cittadine e dei cittadini dell’Unione Europea residenti” e a “cittadine e cittadini di altri Paesi in possesso di permesso di soggiorno”.
E la Lega Nord? Parrà strano, ma anche se Salvini passa la vita a sbraitare su “noi” e “loro”, quando si tratta di tesserarsi al Carroccio il passaporto non conta. “Tutti i maggiorenni che si impegnino all’osservanza dei doveri derivanti dal presente Statuto possono liberamente iscriversi alla Lega Nord”, è la regola. Su questo fronte, i grillini insomma sono più leghisti dei leghisti stessi.
Intanto, hanno perso una buona occasione. Si sono aperte ieri sul blog di Beppe Grillo e andranno avanti per un mese le votazioni online “per consentire a tutti gli iscritti del MoVimento 5 Stelle di decidere se e quali modifiche apportare al Non Statuto e al Regolamento”. Quelle modifiche in realtà sono già scritte, si tratta solo di accettarle o meno, riguardano soprattutto il meccanismo delle espulsioni e nessuna tocca la regola della cittadinanza italiana per le iscrizioni.
Mentre decide chi sbattere fuori, evidentemente il M5S non ha voglia di ripensare a chi far entrare.
Elvio Pasca