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Emmanuel, “Ora la sua memoria è salva, era un uomo per bene”

Don Vinicio Albanesi dopo la condanna a 4 anni per l’omicida del profugo a Fermo. “Pena leggera? Non mi interessa, ma anche Mancini va aiutato. Riporteremo la salma in Nigeria”

 

Roma – 20 gennaio 2017 -“Adesso la memoria di Emmanuel è salva. Ed è questo che conta”.

Così Don Vinicio Albanesi, fondatore della Comunitò di Capodaro e parroco di Ferma, commenta il patteggiamento della pena di 4 anni ai domiciliari, con  il permesso di uscire per lavoro, a carico di Amedeo Mancini, l’omicida di Emmanuel Chidi Namdi.

Una condanna troppo leggera? “Forse – dice Albanesi a Repubblica – ma i contorcimenti della Giustizia e me non interessano. Oggi è evidente che Emmanuel era innocente, è  morto, e chi ha provocato quella morte è stato punito. Ora il mio compito e’ quello di riportare la sua salma in Nigeria, l’ho promesso a Chinyere”.

“Questa sentenza afferma con chiarezza che Emmanuel era un uomo per bene, che non ha fatto del male a nessuno, ha reagito ad una provocazione ed e’ stato vittima di un omicidio preterintenzionale. La sua memoria e’ salva, lui purtroppo non c’e’ piu'” sottolinea don Vinicio, che ospitava Emmanuell e Chinyere nella comunità di Capodarco.

“Contro Emmanuel e sua moglie – ricorda –  si era scatenata, soprattutto in rete, una campagna denigratoria e razzista, da parte di chi difendeva l’assalitore. Un linciaggio che ha riguardato anche me perché cerco di aiutare i migranti. Credevo di esserci abituato, da 40 anni lotto contro ogni tipo di discriminazione, ieri erano i disabili, i tossocodipendenti, oggi sono i migranti, Invece quelle cattiverie mi hanno ferito. Chi difende i piu’ deboli rischia di essere travolto anziché sostenuto”.

Il parroco ha un pensiero anche per Amedeo Mancini. “Va aiutato”, spiega, perché” paghera’ comunque. Ma e’ un ragazzo fragile, vittima della propria violenza”: 

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