Alla scoperta di albanesi, bengalesi, cinesi, ecuadoriani, egiziani, filippini, indiani, marocchini, moldavi, pakistani, peruviani, senegalesi, srilankesi, tunisini e ucraini. I nuovi rapporti del ministero del Lavoro
Roma – 20 gennaio 2017 -Qual’è il volto della nuova Italia? Quanto è vario? Da dove vengono, quanti sono e cosa fanno gli immigrati?
Per chi vuole scoprire le comunità migranti in Italia, da oggi sono online i nuovi rapporti annuali curati dalla Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Ce n’è uno per ognuna delle quindici comunità più numerose: albanese, bengalese, cinese, ecuadoriana, egiziana, filippina, indiana, marocchina, moldava, pakistana, peruviana, senegalese, srilankese, tunisina, ucraina. Insieme, rappresentano 80% dei cittadini non comunitari residenti in Italia
I rapporti, spiega una nota del ministero del Lavoro, analizzano le diverse dimensioni dei proccessi di integrazione, dall’istruzione, alla partecipazione al mercato del lavoro, passando per l’accesso al welfare, l’iscrizione ai sindacati e l’inclusione finanziaria. E sono tanti i segnali di una presenza sempre più stabile e strutturale: il principale motivo di ingresso è il ricongiungimento familiare (44,8% del totale dei nuovi permessi di soggiorno rilasciati nel 2015), il 59,5% sono titolari di permesso UE di lungo periodo (la cosiddetta carta di soggiorno) e i minori sono il 24,2%.
Leggi Rapporti sulle comunità migranti in Italia:
Comunità albanese
Comunità bengalese
Comunità cinese
Comunità ecuadoriana
Comunità egiziana
Comunità filippina
Comunità indiana
Comunità marocchina
-Sintesi
Comunità moldava
Comunità pakistana
Comunità peruviana
Comunità senegalese
Comunità srilankese
Comunità tunisina
Comunità ucraina