Il ministro dell’Interno: “Non alziamo muri, salviamo vite e ospitiamo chi ne ha diritto, ma dobbiamo rafforzare le politiche di rimpatrio. È un progetto complessivo”
Roma – 26 gennaio 2017 – “In tema di immigrazione il Governo ha la chiara necessità di promuovere politiche interne che tengano insieme due aspetti fondamentali. Il primo è la severità nei confronti di chi non ha titolo a rimanere nel territorio nazionale. Il secondo principio è quello dell’integrazione in favore di chi vi soggiorna regolarmente”.
Lo ha spiegato ieri pomeriggio alla Camera il ministro dell’Interno Marco Minniti, durante il question time. “Severità e integrazione – ha ribadito – sono le due linee guida che noi seguiremo, ed è mio profondo convincimento che il principio di severità consenta anche di avere un principio di maggiore integrazione. Non si intendono naturalmente innalzare i muri, siamo un Paese che ha salvato vite umane e continuerà a farlo accogliendo coloro che fuggono da guerre e persecuzioni, ma con la stessa determinazione con cui stiamo ospitando chi ne ha diritto, intendiamo anche agire nel contrasto nei confronti dell’immigrazione irregolare”.
Secondo Minniti, “da questo punto di vista va visto il progetto di rafforzamento delle politiche di rimpatrio. È un percorso che non può prescindere tuttavia da un’attività di carattere internazionale che abbia come obiettivo la conclusione di accordi e protocolli operativi in tema di riammissioni e lotta alla tratta degli esseri umani con i Paesi di origine e di transito dei flussi migratori. Su questo versante stiamo attivamente lavorando”.
Il ministro dell’Inerno è stato in Tunisia e Libia, da dove arriva il 90% dei flussi, e oltre a “un’iniziativa coordinata di carattere nazionale, come quella che stiamo facendo”, ne serve una di “carattere internazionale”. Oggi a Malta ci sarà il vertice dei Ministri dell’interno dell’Unione europea e il 3 di febbraio ci sarà la Conferenza dei Capi di Stato e di Governo dell’Unione europea, con i temi al centro dell’emigrazione e del Mediterraneo. “Io penso che su questo terreno abbiamo contribuito a rendere evidente la centralità dei temi dell’immigrazione, della rotta sud e del Mediterraneo centrale, come temi su cui impegnare l’intera comunità internazionale, a partire dall’Unione europea”.
“È intenzione del Governo – ha aggiunto il ministro – sviluppare su questi temi un’attività organica che affronti quindi il tema dei flussi, il tema dei rimpatri, il tema della definizione di un modello di accoglienza diffusa. Un progetto complessivo, dunque”.
È in questo contesto, ha sottolineato Minniti, che si inserisce la circolare di fine anno con la quale “il capo della Polizia ha fornito puntuali indicazioni per l’attivazione di piani straordinari di controllo del territorio, volti al contrasto proprio dell’immigrazione irregolare, oltre che dello sfruttamento della manodopera e delle forme di criminalità che attingono al circuito della clandestinità. La pianificazione di tali controlli sarà oggetto di esame a livello decentrato da parte dei comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica, sedi in cui sarà possibile ottimizzare le risorse disponibili sul territorio in ragione delle priorità individuate e delle peculiarità locali”.
Infine, il ministro dell’Interno ha confermato che si sta lavorando “a un sistema di centri per i rimpatri, imperniato sulla creazione di una rete di strutture di piccole dimensioni, razionalmente distribuite sul territorio nazionale e aventi una capienza non superiore nel complesso a 1600 posti. Aspetti qualificanti di questi centri saranno una governance trasparente ed efficace, il rafforzamento del controllo attraverso un ruolo diretto del Garante dei diritti delle persone private della libertà e attraverso un coinvolgimento pieno delle regioni”.