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Papa Francesco: “Migrazioni sfida per crescere e scambio di culture”

Bergoglio a Roma Tre: “Quando c’è accoglienza, accompagnare e integrare, non c’è pericolo. Fuggono dalla guerra e dalla fame, la soluzione ideale sarebbe fare pace e investimenti”

 

 

Roma – 17 febbraio 2017 – L’Europa teme di perdere la propria identità se arriva “gente di altra cultura”. Le migrazioni, però, “non sono un pericolo”, sono “una sfida per crescere”.

Parole di papa Francesco, in visita stamattina all’università di Roma Tre. Tra gli studenti che le hanno rivolto domande, anche Nour, una giovane siriana che Francesco portò in Vaticano insieme ad altri profughi tornando dal suo viaggio a Lesbo. 

Queste persone arrivano in Europa, sottolinea il pontefice, “perché c’è la guerra e fuggono dalla guerra, o c’è la fame e fuggono dalla fame. Ma quale sarebbe la soluzione ideale? Che non ci sia la guerra e che non ci sia la fame, cioè fare la pace o fare investimenti in quei posti perché abbiano risorse per lavorare e guadagnarsi la vita”.

“L’Europa è stata fatta di invasioni e migrazioni. Da soli, come fosse una preghiera – chiede il Pontefice – pensiamo al Mare nostrum che è diventato un cimitero“.

Come accogliere? “Prima, come fratelli e sorelle umani: sono uomini e donne come noi. Secondo, ogni Paese deve vedere quale numero è capace di accogliere. E’ vero: non si può accogliere se non c’è possibilità. Ma tutti possono fare. Poi, non solo accogliere: integrare. Integrare, cioè ricevere questa gente e cercare di integrarli. Che imparino la lingua, cercare un lavoro, un’abitazione: integrare. Che ci siano organizzazioni per integrare”.

“Loro – aggiunge il Papa – portano una cultura, una cultura che è ricchezza, per noi. Ma anche loro devono ricevere la nostra cultura e fare uno scambio di culture. Rispetto. E questo toglie la paura. Ma, c’è la paura, sì; ma la paura non è soltanto dai migranti: i delinquenti che vediamo sui giornali, le notizie, sono nativi di qui, o immigrati, di tutto: c’è di tutto! Ma integrare è importante”.

Bergoglio ricorda che gli autori della strage all’aeroporto di Bruxelles erano belgi, “figli di migranti, ma ghettizzati, non integrati”. E parla invece di “alcuni paesi d’Europa che danno un vero esempio di integrazione”, come la Svezia. “Ha ricevuto tanti migranti latino-americani, da subito avevano un’abitazione, imparavano una lingua, oggi sono nove milioni ma 890mila sono nuovi svedesi cioe’ migranti o figli di migranti integrati”.

Ecco allora la “risposta alla paura” secondo il Papa: “Quando c’è questo: accoglienza, accompagnare e integrare, non c’è pericolo con le migrazioni. Si riceve una cultura – conclude il Papa – si offre un’altra cultura”.

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