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Straniero a chi? I nuovi italiani si fanno sentire

Un cd dei figli dell’immigrazione. “Le istituzioni ci considerano diversi”

Roma – 25 marzo 2008 – "Gli immigrati non sono solo un numero, uno stock di lavoro, sono anche persone, sono creatività". Parola di Mike Samaniego, nato a Peschiera del Garda da genitori asiatici, cresciuto tra Milano e Roma, rapper. Italiano a tutti gli effetti, se non per un piccolo dettaglio: la legge non gli riconosce la cittadinanza e, come a lui, a tanti giovani di "seconda generazione" che "sono" italiani ma che per le norme del "loro" paese sono stranieri. Anzi continuano a essere immigrati, con permesso di soggiorno.
Un problema, in crescita in Italia ma molto sentito in paesi come la Francia, che è "nodo strategico" per evitare che in Italia ci siano "politiche di apartheid", ha spiegato il ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero, che venerdì scorso ha presentato un Cd, "Straniero a chi?", realizzato e cantato in italiano dal rapper e da altri 12 suoi "colleghi", artisti tra i 20 e i 30 anni, originari di paesi come le Filippine, Gabon, Eritrea, Brasile, Egitto, Capo Verde, Cina, Siria, Haiti.
Come Amir, figlio di un egiziano che fa hip hop dagli anni Novanta e ha già pubblicato un suo disco: "Sono cresciuto a Torpignattara a Roma, non ho mai avuto problemi con i miei amici, con la gente del quartiere. Soltanto con le istituzioni, che ogni volta mi considerano diverso. Anche se ho la carta d’identità con scritto nato a Roma mi chiedono se sono straniero. Io sono fiero di essere italiano, ma a volte faccio fatica, c’é troppa confusione. Comunque il cd che abbiamo fatto é qualcosa che si sta mettendo in moto".
Il cd, 13 canzoni per 3 mila copie, sarà presentato con iniziative organizzate da G2, la rete dei figli di immigrati nati in Italia che si batte per avere nella nostra legislazione anche lo "jus soli" per ottenere la cittadinanza, come ha spiegato uno dei portavoce, Mohamed Tailmoun.
"La questione delle seconde generazioni è un nodo strategico – ha detto Ferrero nella giornata internazionale di lotta contro il razzismo – che dobbiamo risolvere se non vogliamo che l’Italia tenda ad avere delle vere e proprie politiche di apartheid. Nessuno si illuda che le leggi che non consentono ai figli di immigrati in Italia di diventare cittadini italiani al compimento dei 18 anni sono del passato: sono temi che ancora oggi vengono utilizzati per avere maggiori consensi con posizioni politiche razziste, con la volontà di discriminazione per costruire consenso".
Per Cristina De Luca, sottosegretario alla Solidarietà Sociale, è da iniziative come "Straniero a chi?" che bisogna partire per vincere insieme con culture diverse". Il cd, finanziato dalla Solidarietà Sociale, è stato anche l’occasione per Ferrero per fare un bilancio di due anni di lavoro: "l’attività più consistente è stata quella di tipo culturale, anche perché le attuali leggi sbagliate non sono state modificate per mancanza di tempo. Con il cd vogliamo l’abbattimento dei muri che impediscono il dialogo con le seconde generazioni: mi auguro che il prossimo ministro che prenderà il mio posto continuerà su questa strada".

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