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Trento, una manifestazione contro il requisito dei 10 anni di residenza per ottenere il bonus bebè

Roma, 28 luglio 2021 – Tra i criteri necessari per ottenere il bonus bebè c’è la residenza, da almeno 10 anni, in Italia. Una vera e propria discriminazione nei confronti di tanti cittadini stranieri. Per questo oggi i sindacati e i rappresentati delle comunità straniere del Trentino si sono uniti in una manifestazione, davanti al palazzo della Regione: per chiedere di cambiare i requisiti di accesso al bonus bebè.

bonus bebè manifestazione

Bonus bebè, una manifestazione a Trento contro i criteri per ottenerlo

“No ad una società che discrimina tra cittadini fin dalla culla”, hanno chiesto i manifestanti. In piazza, oltre ai cittadini, si sono incontrati i sindacalisti di Cgil, Cisl, Uil, Acli del Trentino. Tutti uniti ai rappresentanti delle comunità straniere, alla Caritas diocesana e al mondo del volontariato trentino. Insieme sono scesi in piazza, nella manifestazione organizzata a Trento, per esprimere il proprio dissenso rispetto a uno dei criteri necessari per ottenere il bonus bebè: la residenza in Italia da almeno 10 anni. L’obiettivo, quindi, era quello di lanciare una petizione per modificare i requisiti che di fatto escludono le bambine e i bambini nati da famiglie straniere residenti nel nostro Paese da meno di 10 anni.

“Un requisito discriminatorio per cambiare il quale si chiede l’intervento del Consiglio provinciale”, è stato sottolineato. In Trentino, infatti, su 3.200 bambini che hanno le carte in regola per accedere al bonus bebè, 140 rimangono fuori. Si tratta di piccoli nati da un genitore che risiede in Italia da meno di 10 anni. In percentuale questo numero si traduce nel 4,4%. “Sono numeri che dimostra come la misura voluta dalla Giunta Fugatti è solo discriminatoria. Anche per questa ragione la raccolta firme e l’impegno di Cgil, Cisl Uil e Acli proseguirà nelle prossime settimane con nuove iniziative”, hanno ribadito i manifestanti.

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