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PROSTITUZIONE:EMENDAMENTO ‘ANTI-LUCCIOLE’,PDL SI DIVIDE

(ANSA) – ROMA, 6 GIU – Dopo il reato di immigrazione clandestina, nel pacchetto sicurezza del governo, si apre un altro capitolo controverso: quello della lotta alla prostituzione di strada, introdotto dall’emendamento presentato dai presidenti delle commissioni Giustizia e Affari Costituzionali del Senato, Filippo Berselli e Carlo Vizzini, che sono anche relatori del decreto. La maggioranza si divide, mentre l’opposizione strilla forte il suo ‘no’, anche se con alcune eccezioni. La misura, che introduce le prostitute tra i soggetti ”socialmente e moralmente pericolosi”, prevedendo per loro carcere, foglio di via obbligatorio e alcune misure di sorveglianza speciale, e’ vista con favore dal ministro della Giustizia Angelino Alfano (”E’ un principio condivisibile” e rappresenta una ”misura importante”); mentre e’ aspramente criticata dal senatore del Pdl Giuseppe Pisanu, ex ministro dell’Interno, che definisce ”aberrante attribuire unilateralmente alle prostitute per strada il presunto reato contro la sicurezza e la moralita’ pubblica assolvendo a priori i loro clienti”. ”Spero che Berlusconi – aggiunge Pisanu – blocchi questa iniziativa con la stessa saggezza politica con la quale ha bloccato l’insostenibile reato di immigrazione”. E a criticare la proposta di modifica interviene anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi (”Ci sono aspetti da approfondire”), che si incontrera’ nei prossimi giorni anche con il ministro per le Pari Opportunita’ Mara Carfagna per fare il punto sulla questione. Il sindaco di Milano Letizia Moratti, invece, non ha dubbi: il fatto che la lotta alla prostituzione ”sia inserita nel decreto – afferma – ci trova favorevoli perche’ e’ certamente una risposta”. Anche Daniela Santanche’, che nei giorni scorsi ha presentato un quesito referendario contro la legge Merlin e per la riapertura delle case chiuse, plaude all’iniziativa di Berselli e Vizzini sostenendo che va nella ”giusta direzione”. ”Sono convinta che questa misura produrra’ una significativa contrazione degli ingressi clandestini di povere schiave”, commenta la deputata del Pdl Gabriella Carlucci. ”Siamo assolutamente in linea con il principio contenuto nell’ emendamento”, incalza il senatore Gabriele Boscetto (Pdl). Meno convinto e’ il ministro per l’Attuazione del programma Gianfranco Rotondi, che definisce la prostituzione ”una piaga che va combattuta con le misure adeguate”. Piu’ decisa l’opposizione. Emendamento ”inaccettabile”, attacca il leader dell’Idv Antonio Di Pietro. E ”Berlusconi fermi” questa proposta di modifica e’ l’appello del segretario dell’Udc Lorenzo Cesa. Ma mentre l’Udeur si schiera con il fronte del ‘no’, Dorina Bianchi del Pd, voce fuori dal coro, spiega che ”appare ragionevole” inserire nel decreto sicurezza delle misure che agiscano ”come deterrente” a ”una piaga insostenibile per i cittadini” come quella della prostituzione. Pensare di risolvere un problema cosi’ vasto e complicato con una misura del genere, sottolinea il presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro, significa invece ”correre dietro ancora una volta all’umore e alla pancia del paese”, e’ fare solo propaganda. ”Nella lista di proscrizione – le fa eco l’ex ministro per le Pari Opportunita’ Barbara Pollastrini – non poteva mancare la bolla contro le prostitute”. La polemica sulle prostitute, taglia corto alla fine il presidente dei senatori della Lega Federico Bricolo, ”e’ del tutto fuori luogo” perche’ ”l’obiettivo del pacchetto sicurezza e’ molto chiaro: gli stranieri che vivono nell’illegalita’ e alimentano la criminalita’ devono essere espulsi siano essi spacciatori, sfruttatori o prostitute”. (di Anna Laura Bussa) 

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