Roma, 4 settembre 2023 – Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, ha emesso una previsione allarmante per il prossimo biennio, indicando un aumento significativo nei flussi di migranti verso l’Europa nel 2023-2024. L’incremento è attribuito principalmente ai fattori macroeconomici globali, tra cui inflazione persistente e recessione globale, che avranno un impatto negativo sulle condizioni socioeconomiche in diverse regioni. Spingendo, di fatto, più persone a cercare nuove opportunità all’estero.
Migranti, la previsione di Frontex
Secondo l’analisi di Frontex, quindi, le rotte migratorie nel Mediterraneo orientale e centrale vedranno un aumento dell’attività migratorie nei prossimi anni. In particolare, si prevede un maggiore uso dei corridoi dalla Turchia, dal Libano e dalla Siria in direzione del Mediterraneo centrale. Questo aumento è correlato all’incremento dei collegamenti aerei in queste regioni, che porterà a un aumento dei flussi migratori, inclusi migranti siriani, lungo le rotte dalla Libia. Frontex, inoltre, avverte che al flusso migratorio proveniente dalla Libia e dalla Tunisia si aggiungerà un numero crescente di migranti provenienti da vari paesi nordafricani e dalla regione sub-sahariana. Questi migranti saranno spinti dalle cattive condizioni economiche, di sicurezza, di diritti umani e climatiche nei loro paesi di origine.
L’analisi di Frontex, infine, riconosce che alcuni fattori potrebbero contribuire a mitigare i flussi di migranti irregolari. Questi includono una maggiore cooperazione attraverso il Mediterraneo e un rinnovato impegno per consentire alle autorità dei paesi terzi di prevenire il traffico di migranti sul loro territorio. L’Europa perciò si trova di fronte a una sfida crescente nel gestire questi flussi migratori in aumento. La cooperazione internazionale e la ricerca di soluzioni a lungo termine saranno fondamentali per affrontare questa sfida in modo efficace. Resta da vedere come l’Unione Europea risponderà a questa previsione e quali misure adotterà per affrontare l’aumento previsto nei flussi migratori nei prossimi anni.
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