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Sequestro e accuse di frode al Cpr di Via Corelli (Milano): “Niente cure e cibo scaduto ai migranti”

Roma, 14 dicembre 2023 – La Procura di Milano ha colpito duramente la gestione del Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) di via Corelli, emettendo un sequestro impeditivo d’urgenza nei confronti della società Martinina srl che ne era responsabile. L’inchiesta, già avviata per frode e turbativa, ha portato alla luce gravi mancanze nella gestione della struttura per migranti.

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Migranti, sequestrato il Cpr di via Corelli

Il sequestro è stato ordinato dai pm Paolo Storari e Giovanna Cavalleri, i quali, a seguito di un’ispezione della Guardia di Finanza il primo dicembre, hanno riscontrato una serie di problematiche all’interno del Cpr. Tra le irregolarità evidenziate, spiccano la mancanza di cure per i migranti e l’utilizzo di cibo scaduto. La Procura, successivamente, ha ascoltato testimonianze dirette dei migranti, evidenziando la presenza di ospiti con gravi patologie, tra cui tumori al cervello o epilessia, che non erano stati sottoposti a visite mediche. Inoltre, sono stati riportati gravi deficit nel presidio sanitario, con mancanza di medicinali e di supporto psicologico e psichiatrico.

La relazione di un medico consulente della Procura ha segnalato poi ulteriori criticità, tra cui camerate sporche, bagni in condizioni vergognose e cibo maleodorante e scaduto. La mancanza di un adeguato supporto psicologico è stata collegata alla difficoltà del personale nel comunicare con i migranti a causa delle differenze linguistiche.

L’inchiesta, quindi, coinvolge gli amministratori di fatto e di diritto della Martinina srl, Alessandro Forlenza e Consiglia Caruso. I due sono accusati di frode nella gestione del contratto di appalto con la Prefettura. Si sostiene, infatti, che avrebbero simulato la presenza di servizi pattuiti mai effettivamente prestati o resi in maniera insufficiente. Il sequestro impeditivo, se convalidato dal giudice, porterà alla nomina di un amministratore giudiziario. Nel frattempo, emergono domande sull’efficacia del sistema di controllo e gestione dei Cpr. E crescono le preoccupazioni sulla tutela dei diritti e delle condizioni di vita dei migranti.

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