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Marocco: molti visti pronti ma non ritirati

Il consolato non riesce a contattare chi li ha chiesti. Ecco come farsi vivi

Roma – 9 luglio 2008 –  Visti per l’Italia in cerca di padroni (sbadati?) a Casablanca.

Il nostro consolato nella più grande città del Marocco ha lanciato un appello. "Si informa che giacciono presso questo Consolato Generale numerosi visti di ingresso per i quali non è stato possibile fissare un appuntamento per la consegna ai richiedenti" si legge sul sito internet del Consolato. Il motivo? "I numeri telefonici indicati formulario di richiesta di visto risultano inattivi o erronei".

I diretti interessati sono quindi invitati a farsi vivi. "Si invitano i richiedenti visti di ingresso che non abbiano ricevuto una convocazione per il ritiro del visto a comunicare con urgenza a questo Consolato Generale, esclusivamente via fax (022.277139 o 022.223880) o e-mail (visti.casablanca@esteri.it), un proprio recapito telefonico, fax o e-mail aggiornato al quale essere contattati per la consegna del visto".

"Si coglie l’occasione  – conclude la nota del Consolato – per invitare tutti i richiedenti visti di ingresso ad indicare con chiarezza e precisione i propri recapiti nell’apposita casella del formulario di richiesta di visto".

"In Marocco non tutti hanno il telefono fisso e il più delle volte in questi casi si lascia il numero di cellulare. Frequentemente si cambia scheda, perché le offerte degli operatori sono tantissime e non esistendo la portabilità ogni volta si è costretti anche a cambiare numero. Molti si saranno quindi trovati in questa situazione" spiega Saber Mounia, giornalista del mensile Al Maghrebiya.

Il vero problema, sottolinea però Mounia, è che le risposte del consolato sono lentissime. "Chi ha tutti i documenti in regola, ad esempio perché è riuscito ad aggiudicarsi una quota del decreto flussi, aspetta da sei mesi a un anno prima di ottenere il visto. Chi ha utilizzato i flussi per regolarizzarsi a volte ha paura a tornare in Marocco proprio per questo motivo, mentre aspetta il  visto rischia di perdere il lavoro qui in Italia…"

Elvio Pasca 

 

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