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Migranti, Csm difende i giudici di Bologna: avviata una pratica per l’indipendenza della magistratura

Roma, 14 novembre 2024 – La Prima Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura (Csm) ha approvato una pratica a tutela dell’indipendenza e del prestigio dei magistrati del Tribunale di Bologna, che di recente hanno sollevato una questione pregiudiziale davanti alla Corte di Giustizia Europea in merito al decreto governativo sui cosiddetti “Paesi sicuri”. La decisione, sostenuta da cinque voti favorevoli, tutti i consiglieri togati e il laico Michele Papa, ha visto un solo voto contrario, espresso dal consigliere laico Enrico Aimi.

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Migranti, il Csm appoggia i giudici di Bologna

La decisione riguarda il collegio giudicante che, nelle scorse settimane, ha rinviato alla Corte di Giustizia Europea il decreto governativo sui “Paesi sicuri”, un provvedimento che delinea i Paesi ritenuti non a rischio per i richiedenti asilo, rendendo più rigide le procedure di accoglienza. La decisione del Tribunale di Bologna ha sollevato critiche da parte di esponenti di alto livello istituzionale, che hanno contestato apertamente il rinvio ai giudici europei. La risoluzione della Prima Commissione del Csm è stata approvata con cinque voti a favore, includendo tutti i consiglieri togati e il laico Michele Papa, e un solo voto contrario, espresso dal consigliere laico Enrico Aimi. La pratica di tutela è stata avviata proprio per rispondere agli attacchi rivolti ai magistrati del Tribunale di Bologna. Secondo i promotori, questi commenti pubblici e duri, provenienti da alti rappresentanti istituzionali, minerebbero l’indipendenza dei giudici e metterebbero in discussione il loro ruolo di garanzia costituzionale.

Ora la proposta di risoluzione passerà al vaglio del plenum del Csm, probabilmente già nella prossima seduta fissata per mercoledì. La scelta del Csm appare come un segnale importante, volto a riaffermare l’autonomia della magistratura e il rispetto dei suoi spazi di manovra in un periodo caratterizzato da forti tensioni tra poteri dello Stato. Il rinvio alla Corte di Giustizia Europea, secondo i giudici di Bologna, mira a chiarire punti cruciali del decreto in base alle normative europee, confermando un’interazione tra i diritti sovranazionali e nazionali che in un Paese membro dell’Unione Europea è essenziale.

In un clima in cui l’equilibrio tra i poteri dello Stato è oggetto di aspri dibattiti, il segnale del Csm si pone in difesa dell’autonomia giudiziaria e sottolinea l’importanza del principio di separazione dei poteri. Il Csm, nel prendere posizione, ribadisce che l’operato della magistratura deve rimanere indipendente da qualsiasi forma di pressione esterna e che il prestigio della funzione giudiziaria è essenziale per garantire la tutela dei diritti di tutti i cittadini italiani.

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