Maroni: "Una proposta nei prossimi giorni". I radicali: "Perchè non introdurre lo jus soli?" Roma – 22 luglio 2008 – Dare la cittadinanza italiana ai bambini nomadi nati in Italia dei quali non si conoscono i genitori. Il ministro dell’Interno Roberto Maroni è tornato ieri sulla proposta lanciata la scorsa settimana.
Nei prossimi giorni, ha ribadito il ministro in un incontro alla American Chamber of Commerce in Italy, sarà presentata una proposta per dare ai bimbi nomadi nati in Italia, "come ragione umanitaria", un nome, un cognome e la cittadinanza italiana. "Dobbiamo – ha spiegato Maroni – tutelarli. Quello che stiamo facendo è una cosa giusta e di equità. Ci sono in questi campi persone che vivono in maniera subumana. Bimbi il cui destino è tragico. Alcuni, lo sapete, vengono utilizzati nel mercato dei trapianti di organi. E invece il primo diritto di un bambino, qualsiasi bambino, è di avere una identità".
Plausi alla proposta del ministro sono arrivati dalle file del Pdl. "E’ una proposta – ha detto Alessandra Mussolini, presidente della commissione bicamerale per l’Infanzia – positiva che accolgo con soddisfazione perché in questo modo si garantisce veramente l’integrazione dei bambini rom senza genitori".
Per la vicepresidente della Commissione, Gabriella Carlucci, "Maroni dimostra le reali intenzioni del Governo sul problema dei bambini nei campi nomadi abusivi. La maggioranza di centrodestra vuole strappare i minori sfruttati ed abbandonati dalle mani di genitori violenti e irresponsabili". Da parte sua, Margherita Boniver, presidente del Comitato Schengen, ha ribadito che "l’iniziativa del governo di censire i nomadi è nostro pieno diritto e soprattutto può servire a tutelare i minori che in molti casi vengono sfruttati selvaggiamente dalle organizzazioni criminali".
Critiche, invece dalle file dell’opposizione. "Sulla questione rom – ha dichiarato il senatore Luigi Lusi (Pd) – il Governo sembra voler diffondere la confusione più totale. Ogni giorno vede una dichiarazione nuova, per un disegno che si fatica a cogliere". Ed i radicali Marco Perduca e Rita Bernardini hanno rilanciato. "Perché – hanno chiesto – non introdurre per tutti il principio dello ius soli, già vigente negli Usa, secondo cui nascere su un territorio conferisce automaticamente i diritti di cittadinanza?". Frecciate anche da Pia Locatelli e Alessandro Battilocchio, del Partito Socialista, che accusano Maroni di paternalismo.