in

Borghezio: “Genova non sarà repubblica musulmana”

Ieri, l’europarlamentare di Lega nord ha voluto ribadire la sua posizione sulla questione della moschea a Genova

Genova – 6 settembre 2008 – L’europarlamentare della Lega Nord Mario Borghezio è tornato a ribadire il suo no e quello del movimento leghista nei confronti della realizzazione di una moschea a Genova. Ieri, sceso in piazza nel capoluogo ligure, è stato fin troppo esplicito: ha alzando il braccio nel segno dell’ombrello e ha scandito uno slogan che, tradotto in un linguaggio privo di parole volgari, equivarrebbe più o meno a "siamo stanchi delle moschee".

"Visto che sono stato accusato di usare un linguaggio troppo colorito – ha spiegato Borghezio – io rispondo che uso il linguaggio del popolo. E sulla questione moschea dico che noi non accettiamo il dialogo perché di moschee ce ne sono già a sufficienza. Se vogliono pregare, i musulmani preghino a casa loro e non rompano alla gente che produce e che lavora perché Genova non sarà mai una repubblica musulmana".

L’europarlamentare, accompagnato da una trentina di simpatizzanti, ha poi compiuto una breve passeggiata tra i vicoli del centro storico, alternando slogan contro la moschea, gli immigrati, i clandestini, gli spacciatori, le prostitute. Tra le altre cose, ha anche promesso un burqa al sindaco – pro-moschea – Marta Vincenzi.

Con l’occasione, Mario Borghezio ha detto la sua anche sull’apertura di Gianfranco Fini riguardo alla concessione del voto agli immigrati: "Tutte le posizioni sono legittime e quindi io non voglio mancare di rispetto al presidente della Camera. Semplicemente dico che i nostri elettori, cioè quelli dell’attuale maggioranza di governo, e quindi anche quelli di Fini, la pensano in maniera opposta".

a.i.

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]

SINDACO LEGA PREMIA GIOVANE EROE MAROCCHINO, ‘E’ UN DOVERE’

IMMIGRAZIONE: A VITTORIA PIAZZA INTITOLATA A MIGRANTI MORTI