BRUXELLES
(ANSA) – BRUXELLES, 17 SET – Per immigrati extracomunitari e rom ci sono città europee dove l’integrazione è una realtà: la dimostrazione è arrivata da un confronto organizzato dal gruppo Pse al Parlamento europeo che ha permesso l’incontro tra sindaci e amministratori locali di diversi paesi Ue. Philippe Moureaux da 15 anni è sindaco di Moleembek, 80 mila abitanti alla periferia di Bruxelles, località dove si concentra il più alto numero di immigrazione extracomunitaria. Il 30% degli eletti in consiglio comunale è di origine straniera e il primo cittadino si reca più volte alla moschea, non perché musulmano, ma "solo per segnare la rappresentanza laica" della città a feste come il ramadan. "La nostra ricetta? Grande apertura sul fronte sociale, ma il massimo rigore dal punto di vista della sicurezza pubblica, nessuna concessione alla delinquenza", spiega ai suoi interlocutori. Di un esempio positivo di integrazione ha parlato anche la rappresentante della città slovacca di Kosice. "Quando sono diventata sindaco tra i candidati c’era anche un rappresentante della minoranza rom", racconta Monika Smolkova che con i fondi strutturali Ue 2007-2013 ha avviato programmi a favore dei rom che già convivono "senza problemi con slovacchi e ungheresi". Nonostante alcuni esempi, la realtà europea, "e non solo per gli eventi italiani", ha spiegato l’europarlamentare Kristian Vigenin, a capo del gruppo di lavoro per la promozione dei diritti umani, necessita tuttavia di "un impegno per contrastare azioni estremiste della destra e promuovere l’inclusione sociale". (ANSA)
PUC/ S0B ST1 S91 QBXB
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IMMIGRAZIONE: PSE; CONFRONTO SINDACI, INTEGRAZIONE POSSIBILE
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