Il ministro dell’Interno conta sull’accordo con la Libia. Frattini: "Collaborazione di Gheddafi sia più efficace"
Roma – 18 aprile 2008 – “Entro breve ci sarà il via libera delle autorità libiche all’attuazione degli accordi tra Italia e Libia, e questo consentirà di porre fine agli sbarchi di clandestini a Lampedusa”.
Ne è convinto il ministro dell’Interno Roberto Maroni, come ha spiegato ieri a i giornalisti a margine dell’inaugurazione del nuovo Centro di formazione dei vigili del fuoco a Varallo Sesia, in provincia di Vercelli. "Manca ancora – ha precisato Maroni – il via libera all’attuazione degli accordi da parte delle autorità libiche, ma sono ottimista"
Ieri anche il ministro degli Esteri Franco Frattini ha parlato dell’accordo con la Libia in illustrando in Senato i principali dossier di politica internazionale. A fronte degli impegni che si è assunta con l’accordo bilaterale di amicizia, firmato il 30 agosto a Bengasi, ha detto Frattini, "l’Italia si attende da Tripoli una collaborazione più efficace, molto più efficace che in passato sulla prevenzione e il contrasto al traffico di esseri umani e all’immigrazione clandestina"
"Ma che prevede davvero quell’accordo?" Se lo chiedono il Partito Radicale e l’associazione Nessuno tocchi Caino, che ieri hanno presentato il dossier ‘I Diritti Umani secondo Gheddafi. Con chi l’Italia ha stretto un Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione’.
Nel dossier si denunciano i tratti più repressivi del regime libico. "Ci sono aspetti del trattato – ha detto il senatore radicale Marco Perduca – che non sono noti né all’opinione pubblica, ne’ al Parlamento, che pure dovrà ratificarlo visto che si tratta di un trattato internazionale".
EP