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Immigrazione, dubbi dell’Ue sui decreti del Governo

"Senza eliminazione espulsione auomatica rischio infrazione" BRUXELLES, 24 settembre 2008 – L’esame di compatibilità giuridica dei decreti del cosiddetto pacchetto sicurezza italiano da parte della Commissione europea "prosegue".

Lo ha ribadito il vicepresidente della Commissione Ue responsabile per la giustizia, Jacques Barrot, fornendo in una nota precise indicazioni sullo stato dell’analisi in corso e suoi risultati finora raggiunti. Il decreto relativo alla trasposizione della direttiva sulla libera circolazione (2004/38) pone allo stato attuale, osserva Barrot nella nota, "alcuni problemi di compatibilità con il diritto comunitario".

I contatti tra i servizi della Commissione e le autorità italiane "proseguono al fine di raggiungere soluzioni conformi al diritto comunitario" Inoltre, il decreto esistente (92/2008), già in applicazione, pone problemi di compatibilità con il diritto comunitario, "in particolare – rileva il vicepresidente della Commissione Ue – per quanto concerne le regole sull’espulsione automatica dei cittadini dell’Unione europea. La Commissione ha ragione di credere che si possa giungere in tempi rapidi ad una soluzione conforme con il diritto comunitario. In caso contrario, dovrebbe avviare le procedure d’infrazione previste dal Trattato".

Quanto ai due progetti di decreto-legge relativi rispettivamente al ricongiungimento familiare e alle procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato, i testi , osserva ancora Barrot, "non sembrano porre problemi di compatibilità con il diritto comunitario, viste le precisazioni apportate dalle autorità italiane su domanda della Commissione" Questo giudizio, conclude il commissario Ue, "é espresso con riserva di notifica da parte del governo italiano dei testi definitivi nella forma in cui entreranno in vigore. La Commissione veglierà sull’applicazione dell’insieme di questi testi, in contatto con le autorità italiane e con tutte le parti interessate".

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