I maggiori casi di discriminazione dipendono:
– dalla connotazione dell’etnia davanti all’evento occorso;
– dalla risonanza mediatica data all’evento;
– dalla pubblicazione di notizie che si basano principalmente su stereotipi e pregiudizi e non presentano i fatti in maniera obiettiva;
– da un uso non corretto della terminologia che crea spesso confusione nella percezione dell’opinione pubblica (clandestino, irregolare, rom e romeno.)
– dall’accostamento voluto o casuale nella medesima pagina di un giornale di articoli sul terrorismo e sulle persone di religione non cristiana, sul terrorismo e sull’immigrazione, sulla criminalità ed i fenomeni migratori.
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