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Jon: facchino di giorno, vignettista di sera

Immigrato per migliorare la vita della famiglia, lavora in una ditta di trasporti, ma non abbandona la sua passione: le caricature

caricatura-big1.gifRoma – 13 ottobre 2008 – "La bellezza della caricatura? L’idea profonda, espressa in modo semplice". È così che Jon Kozhokaru parla della sua passione, quella di fare le vignette. Lui, romeno dell’Ucraina, emigrato in Italia sette anni fa, non la abbandonerebbe per niente al mondo. A casa ha lasciato la moglie e i due figli, un lavoro da insegnate di ginnastica e con la laurea in tasca, il blocco e la matita in mano, è partito per l’Italia per cercare di risollevare le sorti economiche della sua famiglia.

Gli artisti, si sa, hanno vita dura nell’epoca del web. Un esercito di scrittori, poeti, musicisti, pittori è costretto a ridurre talento e passione in semplice hobby. E se l’artista è un vignettista, le cose si complicano: perché questo è davvero un mestiere riservato a pochi eletti. "La caricatura per me è più di un passatempo – assicura Jon -, le dedico tutte le mie serate. La sua bellezza risiede nel connubio tra semplicità e profondità che la caratterizza".

Il 20 ottobre Jon Kozhokaru parteciperà a una mostra internazionale a Suceava, in Romania. Ha già pubblicato una raccolta delle sue opere e ora ne sta preparando un’altra, che sarà autofinanziata. "Il mio nuovo libro è già pronto per la stampa e sarà pubblicato in Italia entro l’anno – spiega. Probabilmente si intitolerà ‘Anche noi proveniamo da Roma’, con riferimento alle mie origini romene. I temi saranno vari, come varia è la vita, ma devo dire che mi riescono meglio le caricature che parlano degli aspetti drammatici della nostra era: un esempio è l’ecologia".

La passione di Jon ha radici lontane. Ha iniziato a scarabocchiare e mettere nero su bianco le sue idee sin da piccolo, ispirato dal mestiere del padre che si occupava di pubblicità e di cinema. Negli anni ’80 ha cominciato a pubblicare le sue caricature nei giornali ucraini, tra cui anche ‘Concordia’, il periodico del Parlamento, nato a metà degli anni ‘90.

Appena arrivato in Italia, ha lavorato nei campi, a Ragusa. Oggi vive a Milano e fa il facchino in una ditta di traslochi.caricatura2.gif "Quando torno dal lavoro, faccio un pò di sport, poi una doccia, ceno e mi dedico alle mie vignette. Di solito resto fino all’una o le due di notte con l’impegno di realizzarne almeno una al giorno. Se ne faccio due tanto meglio. Ma se non ne faccio alcuna, considero la giornata persa e il mio umore va a terra. Le idee mi vengono dalla quotidianità – continua – e l’immigrazione è certamente uno dei temi importanti che mi hanno ispirato".

Il sogno di Jon e di tornare dalla sua famiglia in Ucraina. "Sono un pò contro l’idea di lasciare la propria terra per un’altra – dice -, ogni persona, se vuole, può andare in giro per il mondo per motivi economici o altri, ma poi dovrebbe tornare a casa per dare un apporto al proprio paese se questo ne ha bisogno, come credo nel mio caso".

Jon non scalpita infatti per portare la sua famiglia in Italia. "È troppo difficile – dice -, e poi i miei figli studiano, la loro formazione ora è più importante e mia moglie deve seguirli, in attesa che io la raggiunga. Uno frequenta la scuola superiore, l’altro fa architettura all’università e mi dice sempre: ‘papà, io faccio disegni seri, non come te’".

Antonia Ilinova

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