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Albania. Frattini: “Niente più visti dal 2009”

Le porte dell’UE si apriranno anche agli albanesi, ma a patto che vengano rispettati gli standard europei in fatto di sicurezza

Tirana – 28 ottobre 2008 – Tra meno di un anno gli albanesi che vorranno raggiungere le coste dell’Ue privi di visto forse potranno farlo. E così anche i viaggi della fortuna da Durazzo saranno solo un lontano ricordo. È la possibilità prospettata dal ministro degli esteri Franco Frattini nella conferenza stampa con il suo omologo albanese Lulzim Basha al termine di un incontro svoltosi ieri a Tirana.

"Entro la metà del prossimo anno finiranno i lavori per la liberalizzazione dei visti per i cittadini albanesi" – ha dichiarato Frattini aggiungendo però che attende un "forte impegno politico del governo albanese nella lotta contro il crimine, per la realizzazione di documenti regolari di identificazione e una piena riforma del sistema elettorale".

La questione della libera circolazione in Europa è da sempre particolarmente sentita in Albania, dove si ritengono non più giustificate le regole restrittive per i visti poichè non c’è più una pressione migratoria come negli anni 90. A sentire il peso dell’attuale restrizione sono principalmente i giovani e gli imprenditori.

Da gennaio di quest’anno la Commissione Europea ha avviato un dialogo sulla liberalizzazione dei visti con 5 paesi dei Balcani occidentali (la Serbia, l’ex Repubblica jugoslava di Macedonia, il Montenegro, la Bosnia-Erzegovina e l’Albania). E dal 1 gennaio 2008 i cittadini albanesi godono dei benefici dell’Accordo per l’agevolazione dei visti con l’Unione europea, che prevede procedure semplificate per il loro rilascio.

Ma per la piena liberalizzazione, la Commissione ha richieste concrete circa le riforme riguardanti la sicurezza dei documenti, il contrasto alla immigrazione clandestina e alla corruzione, la lotta alla criminalità e controlli alle frontiere in linea con gli standard europei. La proposta di abolizione dell’obbligo dei visti per i cittadini albanesi rimane per la UE subordinata al raggiungimento degli obiettivi indicati nel documento che elenca tali richieste.

In ogni caso il processo di avvicinamento dell’Albania all’Unione europea, ha scandito Frattini più volte nel corso degli incontri, è "irreversibile", anche nel quadro di un’integrazione sempre maggiore dei Balcani occidentali nella dimensione euro-atlantica. Una scelta strategica che, ha ricordato il capo della diplomazia italiana, è "nell’interesse di tutti".

Intanto Berisha ha presentato orgogliosamente a Frattini il primo passaporto e la prima carta d’identità albanesi con dati biometrici – garanzie certe per l’identificazione -, che il ministro degli Esteri, già da vice presidente della Commissione europea, aveva sollecitato come pre-condizione per la liberalizzazione dei visti.

A.I.

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