(ANSA) – PARMA, 26 GEN – Il Giudice di Pace di Parma ha condannato un tour operator milanese che, operando tramite un’agenzia parmense, aveva violato il dovere di diligenza giuridicamente previsto nei contratti. Il tour operator – ha reso noto Confconsumatori in un comunicato – è stato obbligato alla restituzione dell’intera somma corrispondente al valore del pacchetto turistico acquistato ma mai utilizzato e al risarcimento dei danni non patrimoniali sofferti dai viaggiatori, oltre alle spese. L’ episodio riguarda una coppia di coniugi (lei italiana il marito extracomunitario) che, al momento di partire per l’Egitto, per motivi burocratici non hanno avuto la possibilità di salire sul volo che faceva parte del pacchetto turistico. L’agenzia di viaggio, pure a conoscenza del fatto (comunicato in anticipo dalla moglie) che il marito era di nazionalità extraeuropea, non aveva fornito le corrette informazioni sulla necessità per quest’ultimo di chiedere preventivamente il visto d’ingresso alla propria ambasciata. Il Giudice di Pace ha quindi ritenuto che tale comportamento costituisse una violazione dell"obbligo giuridicò di diligenza a cui è tenuto ogni contraente e segnatamente l’addetto all’agenzia viaggi. "Il provvedimento del Giudice di Pace è certamente innovativo – ha commentato l’avvocato Grazia Ferdenzi, legale di Confconsumatori – perché si pronuncia su un aspetto di grande rilevanza riguardante l’esercizio delle attività proprie delle agenzie viaggi, e cioé il fondamentale dovere di diligenza che, sempre ed in ogni caso, incombe sull’agenzia stessa, sia che operi quale mero prestatore di generici servizi turistici, sia che svolga il compito di vendere pacchetti di viaggio già predisposti dai tour operator, anche, ad esempio, per la semplice assistenza nel disbrigo di pratiche burocratiche". (ANSA). 2007-01-26 13:02
(26 gennaio 2007)