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Clandestinità: via l’ aggravante per i cittadini Ue

L’Europa l’aveva bocciata.  Maroni scrive a Barrot: “Modificheremo la legge”

Roma – 11 dicembre 2008 – Spinto da Bruxelles, il governo fa marcia indietro, eliminando l’aggravante di clandestinità per i cittadini dell’Ue. Quella norma non è in linea con il diritto comunitario.

L’aggravante è prevista dal decreto sicurezza, convertito in legge ed entrato in vigore dallo scorso luglio. Scatta per chi commette un reato “mentre si trova  illegalmente sul territorio nazionale”, e quindi colpisce i clandestini extraue, ma anche romeni, polacchi e altri cittadini dell’Ue che, per esempio, si trattengono in Italia per più di tre mesi pur non avendo mezzi di sussistenza.

In questo modo, a parità di reato, i comunitari vengono puniti più severamente degli italiani, circostanza contro la quale nei mesi scorsi hanno puntato il dito il Parlamento e la Commissione europea.

Ora il governo rimedierà, modificando la legge. 

Nei giorni scorsi, il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha inviato una lettera al commissario Ue Jacques Barrot, nella quale rende noto che "sono in via definizione le procedure per la formalizzazione" degli emendamenti del governo al ddl sicurezza, in discussione al Senato. Questi preciseranno che  l’aggravante della clandestinità  non si applica a cittadini Ue e che l’allontanamento dei cittadini Ue è previsto in conformità alla direttiva europea sulla libera circolazione dei cittadini.

Barrot ha confermato di aver ricevuto la lettera. "Prendo nota – ha aggiunto il commissario Ue – e sono in attesa di conoscere il testo degli emendamenti".

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