Si potranno contare gli anni lavorati qui. Un incentivo al lavoro regolare
Roma -12 gennaio 2008 – Buone notizie in arrivo per i lavoratori ucraini che oggi, quando tornano in patria, non possono far valere gli anni lavorati in Italia per il calcolo della loro pensione.
Kiev e Roma hanno deciso di introdurre, nella bozza di intesa bilaterale su cui stanno lavorando, anche un passaggio sulla previdenza. Questo permetterà di contare gli anni lavorativi svolti in Italia per la pensione ucraina.
Lo ha annunciato qualche settimana fa il portavoce del ministero degli esteri ucraino Vasyl Kyrylych, aggiungendo che l’Italia è pronta a supportare l’Ucraina nelle trattative per l’abolizione dei visti d’ingresso nell’Ue, avviate il 29 ottobre scorso a Bruxelles.
Le associazioni ucraine chiedono da tempo un accordo di questo tipo sulle pensioni, dal momento che ci sono ucraini che lavorano in Italia anche da dieci anni. Se ne è parlato anche durante le visite ufficiali a Roma del ministro degli esteri Volodymyr Ogryzko e del presidente Viktor Jushchenko.
L’annuncio dell’accordo ha fatto quindi felici molti ucraini, che credono sia già nero su bianco. Ma in realtà dovranno ancora aspettare la firma definitiva prima di poter mettere in tasca la pensione per gli anni lavorati qui. Di certo, un accordo di questo tipo, sarà un incentivo al lavoro regolare.
Ad oggi l’Ucraina ha accordi previdenziali con Spagna, Portogallo, Azerbaijan, Kyrghizistan, Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Uzbekistan, Tagikistan, Georgia, Moldova, Russia e Turkmenistan.
Marianna Soronevych
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