Elvio Pasca
Poretti e Perduca (Pd) chiedono al Viminale se verranno riaperti i termini per le domande. In realtà, basterà scorrere le graduatorie già esistenti
Roma – 21 gennaio 2009 – Il caso flussi 2008 arriva anche in Parlamento.
I senatori Donatella Poretti e Marco Perduca, radicali del Partito Democratico, hanno presentato ieri un’interrogazione al ministro dell’Interno per sapere come si regolerà dopo la sentenza del Tar. Che fare, chiedono, ora che i giudici amministrativi hanno bocciato i limiti imposti dal decreto flussi per le assunzioni da parte dei datori di lavoro stranieri?
Il Tar, ricorda l’interrogazione, "sospende l’applicazione del decreto nella parte in cui vieta ai cittadini stranieri extracomunitari in possesso del solo permesso di soggiorno di accedere al decreto flussi 2008”. Poretti e Perduca vogliono quindi sapere se il Ministero intende “fissare un nuovo termine di presentazione delle domande, per consentire la partecipazione al decreto flussi 2008 anche ai datori di lavoro cittadini extracomunitari in possesso del permesso di soggiorno".
L’interrogazione spingerà il governo a esprimersi dopo il silenzio di questi giorni, anche se la soluzione prospettata dai senatori Pd (riaprire i termini per la presentazione delle domande) non sembra la più adeguata.
Le quote 2008 verranno infatti assegnate in base alle graduatorie del decreto flussi 2007, ripescando le domande rimaste fuori. In quelle graduatorie ci sono tutti i datori di lavoro stranieri, con la carta e con il permesso di soggiorno. Basterà quindi prendere in considerazione anche questi ultimi per adeguarsi alla sentenza del Tar, senza far presentare nuove domande.
"Il Viminale faccia come crede, l’importante è che rimuova la discriminazione segnalata dal Tar” ribatte pragmatica Donatella Poretti. “Certo è stata una svista grave, che di sicuro poteva essere evitata. È strano che gli esperti che hanno scritto il decreto non se ne siano accorti. Ora si deve rimediare" aggiunge la senatrice.
Elvio Pasca
