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Flick (Corte Costituzionale): “Vietato discriminare”

Il monito del presidente della Consulta: “Nessun limite ai diritti fondamentali degli immigrati”

Roma – 29 gennaio 2009 – Le leggi sull’immigrazione non possono limitare i diritti fondamentali. È il monito lanciato ieri dal presidente della Corte costituzionale Giovanni Maria Flick, nell’udienza straordinaria per la relazione sulla giurisprudenza costituzionale a Palazzo della Consulta. 

“Al legislatore italiano – ha detto Flick – e’ certamente consentito dettare norme che regolino, nel rispetto del canone della ragionevolezza e degli obblighi internazionali, l’ingresso e la permanenza di cittadini extracomunitari nel nostro Paese. Ma una volta che il diritto di soggiornare nel territorio nazionale non sia in discussione, non si possono discriminare gli stranieri, stabilendo nei loro confronti particolari limitazioni per il godimento dei diritti fondamentali della persona riconosciuti invece ai cittadini”.

Alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e delle alte cariche istituzionali, Flick ha sottolineato che ”la tematica dei migranti può  porre in concreto questioni di livello differenziato tra le varie normazioni e rende quindi arduo comporre le specifiche istanze che ciascuna delle diverse fonti intende soddisfare. Ma avverte ove siano coinvolti precetti e diritti fondamentali, il bilanciamento fra i valori in gioco deve necessariamente pendere in favore di questi ultimi”. 

“Fra le norme del diritto internazionale generalmente riconosciuto, -ha ricordato il presidente della Consulta – rientrano quelle che, nel garantire i diritti fondamentali della persona indipendentemente dalla appartenenza a determinate entità politiche, vietano discriminazioni nei confronti degli stranieri legittimamente soggiornanti nel territorio dello Stato”

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