Il presidente del Senato: “governo sviluppi iniziative diplomatiche”. Il Sappe: “Sarebbe un forte deterrente”
Roma – 24 febbraio 2009 – ”Sono convinto che per contrastare questo fenomeno, sia corretto che chi delinque, essendo straniero e davanti a una sentenza irrevocabile, sconti la pena nelle proprie patrie galere”.
Il presidente del Senato Renato Schifani, al termine dell’incontro con il suo omologo polacco, Bogdan Borusewicz, ha rilanciato oggi la proposta di rimandare i detenuti immigrati nei paesi d’origine. Secondo Schifani, ”se nei loro paesi le carceri non dovessero essere vivibili come da noi, questi soggetti ci penserebbero meglio” prima di delinquere.
”Mi auguro – ha spiegato – che il governo sviluppi iniziative diplomatiche perchè si realizzino accordi bilaterali con gli altri paesi” in questo senso. Un tema che però non dovrebbe pesare solo sulle spalle dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, come l’Italia. La questione, sottolinea ancora Schifani, ”va trattata a livello europeo, perché non e’ giusto che i paesi che non sono toccati da questo fenomeno si sottraggano”.
L’intervento di Schifani è stato accolto con ”sincera soddisfazione” dal Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria (Sappe): “Noi, che abbiamo suggerito più volte questa previsione a tutte le formazioni, ne siamo convinti assertori e riteniamo di parlare davvero con cognizione di causa” si legge in un comunicato.
Donato Capece, segretario generale del Sappe, sottolinea che ”negli ultimi dieci anni c’e’ stata infatti un’impennata dei detenuti stranieri nelle carceri italiane: negli anni ’90 non superavano la percentuale media del 15% mentre oggi sono oltre 22mila, appartenenti a ben 147 nazioni, e rappresentano quasi il 40% del totale dei detenuti che e’ arrivato a quota 60mila unità. Fare scontare agli immigrati condannati da un tribunale italiano con una sentenza irrevocabile la pena nelle carceri dei Paesi d’origine sarebbe anche un forte deterrente nei confronti degli stranieri che delinquono in Italia”