Stefano Camilloni
Firenze, 12 mar. – (Adnkronos) – Si’ all’accoglienza ”generosa” degli immigrati, ma ”nella compatibilita’ e nella legalita’, in un’ottica di rispetto reciproco”. Lo ha detto monsignor Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, parlando oggi pomeriggio nel corso della tavola rotonda sull’immigrazione, promossa dalla Conferenza dei Prefetti della Toscana. ”Non si puo’ dimenticare – ha detto monsignor Betori in un passaggio del suo intervento – la linea di fondo sostenuta dalla Santa Sede e dalla Cei, cioe’ di un’accoglienza generosa nella compatibilita’. Perche’ non si puo’ accogliere se non si e’ in grado, altrimenti si illudono le persone, e si creano sacche di emarginazione, situazioni di marginalita’ e di illegalita”’.
Un’accoglienza, quella nei confronti degli immigrati, che deve avvenire ”nel reciproco rispetto, e nel rispetto della legalita’ – ha proseguito l’arcivescovo – evitando integrazioni forzate all’assimilazione, ma anche la creazione di sacche autonome e tra loro estranee, che poi generano conflittualita”’.
La Chiesa, inoltre, ha anche il compito di far ”comprendere agli immigrati che la cultura italiana e’ profondamente impregnata di cattolicesimo. Lo straniero che viene a vivere nel nostro Paese non puo’ capire l’Italia – ha osservato l’arcivescovo di Firenze – senza una considerazione delle radici religiose del nostro Pese, che caratterizzano praticamente tutti gli aspetti della nostra civilta”’. Per Betori quindi la Chiesa deve compiere una sorta di ”alfabetizzazione culturale degli immigrati, anche al di la’ della proposta di fede”, per una piena comprensione del nostro paese da parte degli stranieri che vengono a vivere in Italia.
