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Cori razzisti, le partite saranno sospese

Dopo gli insulti a Balotelli, la Figc studia una modifica del regolamento. Oggi lo stop è previsto solo per gli striscioni Roma – 20 aprile 2009 – Una partita a porte chiuse per la Juve non basta. La risposta del mondo del calcio ai cori razzisti lanciati sabato scorso dai tifosi bianconeri contro il giocatore interista di colore Mario Balotelli sarà più seria e duratura: presto, in casi simili, si potranno sospendere le partite.

Il presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, Giancarlo Abete, ha espresso poco fa "ferma condanna per l’episodio di razzismo nei  confronti dell’attaccante dell’Inter " e ha sottolineato come si  debba "contrastare ogni forma di razzismo". "Nel prossimo consiglio  federale – ha aggiunto Abete –  faremo una riflessione sul quadro normativo vigente".

Secondo le anticipazioni, si sta pensando a una modifica dell’articolo 62 delle Norme organizzative Interne della Federcalcio, dedicato alla “Tutela dell’ordine pubblico in occasione delle gare”.

Oggi, il funzionario di polizia responsabile dell’ordine pubblico nello stadi, può far sospendere la partita in presenza di striscioni razzisti, fino a quando questi non vengono rimossi. Se la sospensione dura oltre 45 minuti, la partita finisce e seguono provvedimenti disciplinati contro la squadra dei tifosi razzisti.

Con la modifica del regolamento su cui sta lavorando la Federcalcio, lo stop arriverà anche se i tifosi intonano cori o hanno altre “esternazioni” razziste, proprio come gli insulti, i buuu e i fischi che hanno fatto da sottofondo alle giocate di Balotelli durante Juve-Inter.

Intanto, oggi il giudice sportivo oggi ha sanzionato la società bianconera per gli episodi di sabato scorso, ordinando che la Juve disputi una gara di campionato a porte chiuse.

“Nel corso della gara sostenitori della  Società ospitante, in vari settori dello stadio, intonavano cori  costituenti espressione di discriminazione razziale” scrive il giudice nella sentenza. Comportamenti che  “nulla hanno a che vedere con la passione sportiva”, non seguiti da una “manifestazione dissociativa da  parte di altri sostenitori” o da “interventi dissuasivi da parte della Società”.

EP

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